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PS vuole nuova politica economica e buono di 200 franchi per tutti

Il presidente del PS Christian Levrat (foto d'archivio) KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) La crisi del coronavirus è il segnale di partenza per un cambiamento del sistema di politica economica e sociale.

Lo sostiene il PS che nel presentare oggi la sua strategia per uscire da questa crisi chiede investimenti significativi nei servizi pubblici e nel settore dell’assistenza. Il partito si concentra anche su coloro che sono particolarmente colpiti dalle conseguenze economiche dell’epidemia.

“La crisi colpisce soprattutto i piccoli”, ha detto oggi il presidente del partito Christian Levrat in una videoconferenza stampa. Questo gruppo include le persone a basso reddito, i lavoratori indipendenti e soprattutto le donne. Negli ospedali e nel commercio al dettaglio le donne sono in prima linea nella crisi.

Una parte significativa dei lavori pericolosi e mal pagati viene svolta da donne, ha detto la consigliera nazionale bernese Tamara Funiciello, citando come esempi il settore della cura, le farmacie o il commercio al dettaglio. “Le donne assicurano la nostra sopravvivenza nella crisi”. Allo stesso tempo sono in grande pericolo. È importante mettere queste professioni di importanza sistemica al centro di un programma congiunturale, ha detto Funiciello. “Gli applausi da soli non bastano”, ha sottolineato.

Se lo Stato investe ora denaro per rilanciare l’economia, è imperativo che tale investimento sia ugualmente destinato al settore delle cure. Ciò permetterà anche di migliorare la compatibilità tra vita professionale e famigliare e di estender i servizi pubblici a tutti, ha aggiunto Levrat.

Stipendio pieno

Per il PS, coloro che appartengono a un gruppo a rischio sono tra quelli particolarmente colpiti. Dovrebbero poter rimanere a casa e ricevere un’indennità per perdita di guadagno (IPG). Il Consiglio federale ha nel frattempo ampiamente soddisfatto questa richiesta. Inoltre, il PS esige che i collaboratori che guadagnano meno del salario mediano di 6502 franchi svizzeri ricevano lo stipendio pieno in caso di lavoro ridotto. I premi dell’assicurazione malattia dovrebbero inoltre essere congelati al livello del 2020.

Inoltre, il governo dovrebbe compensare la perdita di reddito di tutti i lavoratori indipendenti. I prestiti garantiti dalla Confederazione dovrebbero essere convertiti in contributi a fondo perso. I commercianti dovrebbero essere esentati dal pagamento dell’affitto. Occorrono regole chiare da parte del Consiglio federale, ha detto Funiciello. Sarebbe inaccettabile se i grandi proprietari immobiliari non dovessero contribuire al superamento della crisi.

Consumo interno

Il turismo sostenibile dovrebbe essere sostenuto con aiuti agli investimenti e prestiti senza interessi. Il PS vuole investire molto nel servizio sociale e sanitario, nell’istruzione e nell’assistenza. Si devono evitare – secondo il documento strategico – ulteriori esperimenti di liberalizzazione e privatizzazione.

Il PS vede un’ulteriore possibilità di azione nella politica energetica e climatica: occorre investire in particolare nelle energie rinnovabili, nella mobilità rispettosa del clima e nella ristrutturazione degli edifici.

200 franchi per tutti

Inoltre, il PS vuole ridurre la dipendenza da importazioni Oltreoceano. La pandemia ha dimostrato gli stretti legami della Svizzera con l’Europa, ha detto il il capogruppo alle Camere federali e consigliere nazionale Roger Nordmann.

È anche importante sostenere il settore della ristorazione e alberghiero, così come quello della cultura o relativo al tempo libero confrontati con importanti restrizioni. Il PS propone perciò che ogni abitante in Svizzera riceva un buono del valore di 200 franchi da consumare in questi settori. “Quello che possiamo fare, possiamo farlo a livello nazionale”, ha detto Nordmann.

Ricchi dovrebbero pagare

Il PS vuole ottenere il denaro per gli investimenti, tra l’altro, da chi ha elevati guadagni e dalle aziende. Per un periodo limitato, chiede un aumento lineare del 10% dell’imposta federale diretta per le persone fisiche con redditi imponibili superiori a 300’000 franchi, un’imposizione completa dei dividendi, un’imposta di successione per le successioni a partire da 10 milioni di franchi e un’imposta di solidarietà sulle imprese e sui grandi patrimoni. Il denaro deve confluire in un fondo per coprire i costi della crisi.

Senza misure fiscali, sarebbero necessari programmi di austerità, che rafforzerebbero ulteriormente gli effetti economici della crisi, ha detto Levrat. Questi ha escluso l’aumento dei contributi all’assicurazione contro la disoccupazione, un aumento dei premi o dell’imposta sul valore aggiunto. “Il peso della crisi non deve ricadere su coloro che ne subiscono le conseguenze”, ha detto il presidente del PS.

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