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Quattro banchieri del Credit Suisse incriminati negli Stati Uniti

(Keystone-ATS) La giustizia americana ha annunciato oggi di aver incriminato per complicità in frode fiscale quattro dipendenti negli Stati Uniti di una banca svizzera, di cui non ha rivelato il nome. In serata il Credit Suisse ha detto all’ATS di essere la banca in questione: i quattro imputati lavoravano o hanno lavorato per l’istituto. Il CS ha aggiunto di collaborare con le autorità per l’inchiesta in corso.

I quattro uomini, “dipendenti di una banca nazionale con sede a Zurigo e succursali in tutto il mondo, comprese New York e Miami, sono stati incriminati”, per aver permesso a dei clienti, “assieme ad altri banchieri svizzeri”, di nascondere denaro al fisco americano, indica il Dipartimento di giustizia Usa in un comunicato.

Essi “hanno partecipato ad attività bancarie internazionali concepite per aiutare i clienti americani a sfuggire all’imposta sul reddito, aprendo e gestendo conti segreti in questa banca e in altre”, viene precisato. Secondo le imputazioni, la banca “ha detenuto migliaia di conti non dichiarati per un totale di circa tre miliardi di dollari”.

Domenica il “New York Times” aveva scritto che la giustizia americana aveva già incriminato un altro dipendente del Credit Suisse, e il “Financial Times” affermava che dei colleghi di questo banchiere, di cui non è stato fornito il nome, sarebbero stati indagati a loro volta nei giorni seguenti.

Per dei casi di consulenza in frode fiscale, l’UBS nel 2009 ha dovuto pagare 780 milioni di dollari e poi fornire i nominativi di circa 4450 clienti americani. Questo caso ha portato la giustizia statunitense ad esaminare a fondo l’attività delle altre banche svizzere.

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