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Razzi Iran sfiorano portaerei Truman. Usa, è provocazione

(Keystone-ATS) Da quando è stato firmato lo storico accordo sul nucleare iraniano è l’episodio più increscioso tra Washington e Teheran.

Un ‘incidente’ che potrebbe avere strascichi tra le due capitali, e che non aiuta certo il presidente americano, Barack Obama, nel promuovere un’immagine dell’Iran che si discosti da quella di uno stato inaffidabile.

Tutto è accaduto in acque internazionali all’altezza dello stretto di Hormuz, la porta di ingresso del Golfo Persico. Il 26 dicembre vi stava transitando la portaerei americana Harry Truman, impegnata nella guerra all’Isis.

Dalla sua piattaforma partono molti dei raid aerei condotti in Iraq e Siria. Alcune navi del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica iraniana (Pasdaran), impegnate in un’esercitazione, si sono avvicinate a poche miglia e hanno sparato dei razzi che sono passati non molto lontano dalla gigantesca imbarcazione Usa.

Intanto l’amministrazione Obama sta preparando il varo di nuove sanzioni verso una decina di imprese ed individui in Iran, ma anche ad Hong Kong e negli Emirati Arabi Uniti. L’accusa a queste entità è quella di avere svolto un ruolo nello sviluppo del programma missilistico di Teheran.

Si tratterebbe delle prime sanzioni americane verso l’Iran dalla firma dell’accordo sul programma nucleare del luglio scorso. Il leader supremo iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei, nei mesi scorsi aveva sostenuto che ogni nuova sanzione sul suo Paese sarebbe stata interpretata come una violazione degli accordi di luglio.

Ma al Dipartimento al Tesoro, che lavora alle nuove restrizioni, si spiega come gli Stati Uniti abbiano tutto il diritto, anche in base all’accordo sul nucleare, di inserire nella lista nera delle sanzioni quelle persone o entità coinvolte nello sviluppo del programma missilistico iraniano, così come quelle coinvolte nel sostegno al terrorismo internazionale o nell’abuso dei diritti umani. Per Washington queste fattispecie sono separate dai contenuti della storica intesa di luglio.

Tensione, dunque, sull’asse Washington-Teheran. A raccontare l’episodio dei razzi esplosi nei pressi del Golfo di Hormuz è la Nbc, che riporta fonti del Pentagono. Al momento dell'”incidente” si trovava no nella zona anche altre navi alleate che stanno operando nell’ambito della lotta ai militanti dello stato islamico in Iraq e in Siria.

Navi tra cui una fregata francese e due cacciatorpediniere statunitensi. La reazione Usa non si è fatta attendere, ed al momento è stata affidata al portavoce della Quinta Flotta Kevin Stephens, che ha definito l’episodio “inutilmente provocatorio e pericoloso”. Anche se non diretto a colpire alcuna nave.

“Sparare missili a così breve distanza dal passaggio di navi della coalizione e di navi commerciali – ha aggiunto il portavoce – non solo non è sicuro ma è anche poco professionale, oltre che incoerente con le leggi sulle acque internazionali”.

Da parte iraniana nessuna reazione ufficiale, anche se l’agenzia Fars, espressione dei Pasdaran, ha citato l’episodio assicurando come nessuna imbarcazione sia mai stata messa in pericolo durante l’esercitazione: tutte erano state avvisate.

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