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Residenze secondarie: appianate divergenze principali

(Keystone-ATS) Il Consiglio degli Stati ha compiuto un decisivo passo avanti oggi verso l’adozione della legge d’applicazione dell’articolo costituzionale che limita le residenze secondarie. Sui punti principali, la Camera dei Cantoni si è sostanzialmente allineata al Nazionale, avallando così il compromesso raggiunto fuori dall’aula del parlamento tra Vera Weber e i partiti PLR e UDC.

Concretamente, rispetto alla prima bozza di legge, la possibilità di realizzare nuove abitazioni sfruttate a scopi turistici è stata ridotta. Il proprietario sarà così obbligato ad affittare questi alloggi attraverso una struttura ricettiva organizzata.

Gli Stati hanno poi approvato la parziale trasformazione dei vecchi hotel non più redditizi. Potrà essere essere riutilizzata come abitazione di vacanza il 50% della superficie utile principale. Il Nazionale aveva proposto il 50% della superficie lorda al suolo.

La Camera dei Cantoni si è poi allineata a quella del popolo per quel che concerne la trasformazione di edifici storici in abitazioni secondarie. I Comuni avranno così la possibilità di autorizzare la trasformazione di monumenti protetti e “edifici tipici del sito” in case di vacanza.

Il dossier torna ora al Consiglio nazionale per alcune divergenze minori. Gli Stati non voglio ad esempio esentare i Comuni con poche case di vacanza dal tenere un inventario degli alloggi.

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