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Revisione della legge sui cartelli, sanzioni anche a persone

(Keystone-ATS) Le persone che hanno partecipato alla realizzazione di un cartello dovrebbero essere a loro volta sanzionate. Costretto dal parlamento a legiferare, il Consiglio federale ha posto in consultazione fino al 6 luglio due varianti di revisione della legge sui cartelli.

Il governo si era sempre opposto a sanzioni penali contro persone. Per l’esecutivo, l’attuale “sistema dei bonus” – secondo il quale un’impresa che denuncia un cartello può sfuggire alla sanzione – non avrebbe più lo stesso successo. Alcune persone non denuncerebbero più le infrazioni per paura di subire una sanzione.

Il Consiglio federale teme anche uno spostamento delle responsabilità dall’impresa agli impiegati. I costi amministrativi sarebbero inoltre elevati.

Tuttavia, in seguito a una mozione di Rolf Schweiger (PLR/ZG), il governo è stato obbligato a preconizzare misure anche contro le persone. L’esecutivo ha pertanto proposto due varianti: una prevede il divieto di lavorare per un determinato periodo presso una delle imprese che hanno partecipato all’accordo di cartello, mentre la seconda prevede sanzioni penali (pene pecuniarie o detentive fino a tre anni). Per le imprese che si autodenunciano è invece prevista un’esenzione dalle sanzioni.

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