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Ricercatori sviluppano colla per chiudere le ferite

(Keystone-ATS) Una nuova colla a base di nanoparticelle, messa a punto dai ricercatori del Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (Empa), sarà in grado di richiudere ferite di difficile accesso e contribuire a ridurre i rischi di complicazione postoperatorie.

La medicina ha fatto enormi progressi negli ultimi decenni, ma si continuano a registrare complicazioni sopratutto dopo interventi chirurgici. Le ferite profonde presentano rischi di sanguinamento e non possono essere semplicemente ricucite, spiega l’Empa di Dübendorf (ZH) in un comunicato. La nuova colla dovrebbe sostituire quelle a base di fibrina, una proteina che aiuta la coagulazione sanguigna ma può causare reazioni immunitarie.

Un recente studio ha rivelato l’effetto “collante” delle nanoparticelle, denominato “nano-bridging”. Il principio è stato ripreso dall’équipe di Inge Herrmann de l’EMPA che è riuscita a mettere a punto una nuova colla a base di vetro bio-attivo che permette al sangue di coagulare più velocemente. Questo materiale possiede proprietà diverse a seconda del dosaggio di elementi come silicio, calcio, sodio e fosforo e può fissarsi sulle ossa oppure sui tessuti molli.

Alla ricerca hanno collaborato anche medici, interessati in particolare a trovare una nuova colla adatta a curare ferite della parete intestinale. Martin Matter, dottorando dell’équipe di Herrmann, ha realizzato test con intestini di maiale. I primi risultati si sono rivelati promettenti e quindi i ricercatori hanno deciso di proseguire in questa direzione, precisa ancora la nota.

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