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Ricevimento di Capodanno: Leuthard accoglie il corpo diplomatico

(Keystone-ATS) BERNA – La presidente della Confederazione Doris Leuthard, accompagnata dalla ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey, ha ricevuto questo pomeriggio il corpo diplomatico per i tradizionali auguri di Capodanno. La cerimonia si è svolta nella Sala dei passi perduti di Palazzo federale.
Sono intervenuti gli ambasciatori, incaricati d’affari e altri collaboratori diplomatici di 110 paesi accreditati in Svizzera. Doris Leuthard e Micheline Calmy-Rey li hanno salutati singolarmente. Come vuole la tradizione, prima dei diplomatici giunti a bordo delle limousine sono state ricevute le autorità della Città e del Cantone di Berna, recatesi a Palazzo in carrozza. Vari gli spettatori sulla Piazza federale per assistere all’arrivo di carrozze e auto ufficiali.
I saluti e gli auguri degli ambasciatori sono stati presentati dal nunzio apostolico Francesco Canalini, decano del Corpo diplomatico, in virtù di un’usanza che risale al Congresso di Vienna del 1815. Nel suo discorso, il rappresentate del Vaticano ha ricordato la crisi economica e le ripercussioni su una moltitudine di persone e anche sugli Stati. Il problema della fame nel mondo, contrariamente agli obiettivi del millennio, si è sensibilmente aggravato nel 2009. La spesa per le armi è di gran lunga superiore a quella necessaria per sfamare oltre un miliardo di persone, ha ricordato Canalini.
Ma vi sono anche aspetti incoraggianti: praticamente tutti sono coscienti del fatto che un sistema monetario e finanziario internazionale senza regole è inammissibile. Per prevenire crisi finanziarie – ha proseguito – sono indispensabili modelli e regole precisi. Monsignor Canalini, ricordando che il risultato della Conferenza di Copenaghen è stato minimo, ha invitato coloro che consumano energia in modo eccessivo a rivedere il loro stile di vita. Canalini ha infine auspicato che comportamenti più etici permettano di promuovere una “famiglia delle nazioni” e di ridurre efficacemente la povertà.
Anche Doris Leuthard ha citato le conseguenze della crisi economica, pur rilevando che la Svizzera se l’è cavata bene, soprattutto dopo la decisione del Consiglio federale, nel marzo 2009, di adottare gli standard dell’OCSE per lo scambio d’informazione in materia fiscale. La presidente della Confederazione ha detto che dopo la crisi è necessario elaborare un’architettura finanziaria affidabile. “Non possiamo semplicemente voltare pagina, come se nulla fosse”, ha aggiunto. “È anche importante che i titolari di conti bancari non siano considerati potenziali imbroglioni e le banche i loro complici”, ha sottolineato Doris Leuthard.
La Svizzera è uscita dalla crisi con un occhio pesto. Ora dobbiamo preoccuparci della nostra risorsa più importante: il capitale umano, ha proseguito la ministra dell’economia, che ha alluso anche all’iniziativa contro i minareti. Ha ribadito che l’esito della votazione è un chiaro segnale lanciato dal popolo, inteso a stimolare il dialogo e l’integrazione. “Quest’ultima – ha sottolineato – non significa adeguarsi ciecamente alle nostre forme di vita, ma piuttosto riconoscere i nostri valori fondamentali sanciti dalla Costituzione”.
Doris Leuthard ha anche accennato ai conflitti in corso e alle tensioni sociali. Con la sua politica attiva di pace la Svizzera intende contribuire a migliorare la comprensione reciproca e ricomporre pacificamente i conflitti. La comunità degli Stati – ha aggiunto – incontra sempre più difficoltà a concordare trattati vincolanti per tutti. La presidente della Confederazione si è poi chiesta se non sia necessario percorrere altre vie per superare le differenze tra paesi industrializzati e poveri. Infine ha ribadito che la Svizzera vuole continuare a dare il suo contributo affinché ci sia un futuro possibile per tutti.

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