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Riforma imposizione imprese pronta per dibattiti

(Keystone-ATS) La Riforma III (RIE III) dell’imposizione delle imprese, progetto destinato a compensare la prevista abolizione degli statuti speciali per le società holding e quelle di gestione, è pronta per i dibatti al Consiglio nazionale in marzo.

La sua Commissione dell’economia e dei tributi (CET-N) ha adottato un progetto generoso nei confronti delle imprese che provocherebbe, se adottato, minori entrate per la Confederazione di 1,45 miliardi di franchi.

L’esame del dossier, compreso l’appianamento delle divergenze, dovrebbe concludersi in giugno.

La Camera del popolo affronterà – in un atto separato dalla RIE III – l’eventuale abolizione della tassa di bollo nel corso dell’imminente seduta primaverile delle Camere federali.

La CET-N ha deciso di ripescare questo oggetto, ma di esaminarlo separatamente, ha dichiarato oggi davanti ai media la presidente della CET-N, Susanne leutenegger Oberholzer (PS/BS).

Una maggioranza (15 voti a 6 e 4 astensioni) si è espressa a favore dello stralcio di questo balzello, stralcio da anni richiesto dagli ambienti economici, ha spiegato Olivier Feller (PLR/VD).

Una minoranza di sinistra teme invece un ulteriore erosione di substrato fiscale di 200-220 milioni di franchi, che si aggiungerebbe alle minori entrate dovute alla Riforma III delle imprese. La sinistra ha rinfacciato alla maggioranza di voler dividere il pacchetto solo per fini tattici in caso di referendum.

Per quanto attiene alla RIE III, adottata dalla CET-N per 18 voti a 6, quest’ultima prevede una serie di riforme volte a mantenere la competitività della piazza economica e finanziaria elvetica dopo l’abolizione degli statuti speciali per certe imprese concessi dai cantoni poiché considerati concorrenza sleale a livello internazionale. “Nel corso delle discussioni sono state evase 60 proposte di emendamento”, ha ricordato Leutenegger-Oberholzer.

La CET-N propone per 19 voti a 6 di mantenere il diritto in vigore per quanto attiene all’imposizione parziale dei dividendi. No quindi alla proposta del Consiglio federale per un tasso di imposizione del 70%, come anche la piena imposizione dei dividendi (100% voluta dalla sinistra). Attualmente l’aliquota è al 50%.

Patent-Box avvantaggiati

Per quanto riguarda i Patent-Box (strumenti che consentono un’imposizione privilegiata, ossia più bassa, dei redditi generati dalla proprietà intellettuale), per 19 voti a 6 la CET-N non vuole limitare le deduzioni al 90%, ma intende lasciare in questo campo mano libera ai cantoni.

La CET-N vorrebbe che anche le spese per la ricerca all’estero, e non solo in Svizzera, vengano prese in considerazione. Gli Stati avevano invece deciso di limitare le deduzioni per le spese di ricerca e sviluppo al massimo al 150% degli oneri giustificati dall’uso commerciale.

La CET-N ha poi adottato una proposta volta ad introdurre un modello di imposta sugli utili corretta degli interessi.

Per controbilanciare gli alleggerimenti fiscali in relazione ai Patent-Box, per 23 voti a 3 la CET-N ha approvato una limitazione all’80% delle deduzioni fiscali.

Tassa sul tonnellaggio e parte cantonale a IFD

Per rendere più attrattiva la piazza economica elvetica, la CET-N ha adottato per 17 voti a 7 una proposta che mira ad introdurre un tassa sul tonnellaggio, invece che sugli utili, per le società di navigazione.

Seppur non affacciata sul mare, la Svizzera figura al 23esimo rango dei paesi con un’attività marittima, ha spiegato Leutenegger-Oberholzer. Altri Paesi, come il Lussemburgo, sono assai presenti in questo settore.

In merito alla compensazione finanziaria dei cantoni sede di società a statuto speciale (24 mila aziende in Svizzera), la CET-N ha deciso per 15 voti a 8 e 2 astenuti di innalzare la quota parte di Imposta federale diretta dovuta a quest’ultimi dall’attuale 17% al 20,5% come proposto dal Governo. Gli Stati si erano espressi per il 21,2%.

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