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Rifugiati siriani: Sommaruga visita campi profughi

(Keystone-ATS) Nel secondo e ultimo giorno della visita in Giordania, Paese di 6,5 milioni di abitanti che dallo scoppio del conflitto in Siria accogliere circa 600’000 rifugiati, la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha visitato un campo profughi e un centro d’accoglienza nel nord del Paese. In queste occasioni è rimasta impressionata dal grande impegno profuso e ha annunciato aiuti supplementari dalla Svizzera, precisa una nota del Dipartimento federale di giustizia e polizia.

Se ieri la responsabile del Dipartimento di giustizia e polizia ha avuto soprattutto incontri ufficiali con membri del governo giordano, oggi ha avuto l’opportunità di visitare il campo profughi Zaatari nel nord del Paese, gestito dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). Creato a metà del 2012, esso accoglie circa 90’000 persone, per lo più donne, bambini e giovani.

Durante questa visita la consigliera federale ha camminato lungo le vie del campo e si è intrattenuta con alcuni bambini e rifugiati. “Sono molto commossa e colpita dalla situazione di queste persone. Ho toccato con mano la realtà di questa crisi”, ha affermato.

Successivamente, Simonetta Sommaruga si è recata nel centro di accoglienza Al Sarhan, dove il Comitato internazionale della Croce rossa fornisce un contributo sanitario.

Oltre l’80% dei profughi non abitano in campi, ma in varie città e comuni, soprattutto nel nord del Paese, dove dall’inizio del conflitto in alcuni casi la popolazione è raddoppiata. La Svizzera ha finora versato complessivamente 85 milioni di franchi per l’aiuto nell’area, di cui circa 15 milioni in Giordania.

Queste somme sono destinate ad aiutare non solo i profughi, ma anche la popolazione locale con un appoggio ai comuni che accolgono un grande numero di persone, continua la nota. Il sostegno svizzero ha per esempio permesso di rinnovare 29 scuole frequentate da 25’000 bambini. Altri progetti aiutano i comuni ad assicurare la fornitura di servizi di base, come acqua ed elettricità.

La consigliera federale ha incontrato autorità locali che l’hanno informata sulla situazione e ha visitato un programma di formazione destinato a giovani donne nel nord del paese. Ha poi annunciato un contributo supplementare di circa un milione di franchi destinato ad un progetto dell’ONU per aiutare famiglie giordane ad ingrandire la loro casa o il loro appartamento per poter poi affittare dei locali ai profughi.

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