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Riscaldamento globale, a rischio 30% superficie spiagge Italia

Cesenatico KEYSTONE/EPA/MAX CAVALLARI sda-ats

(Keystone-ATS) San Teodoro in Sardegna e Lignano Sabbiadoro in Veneto sono due delle spiagge europee che rischiano la sparizione nel 2100 a causa del riscaldamento globale, mentre a Rimini la spiaggia potrebbe arretrare di 40 metri.

Entro quella data, inoltre, l’Italia potrebbe perdere il 30% degli arenili pari a 1030,5 km in meno di estensione.

Questo il risultato di un’inchiesta dell’European Data Journalism Network, rete di stampa indipendente europea, di cui dà notizia Stopglobalwarming.Eu, la petizione online contro i cambiamenti climatici promossa, tra gli altri, da Marco Cappato, leader dell’associazione Luca Coscioni, che propone di tassare le emissioni di CO2 per contrastare il riscaldamento globale, “che tra le altre cose sta letteralmente divorando le spiagge europee e italiane”. La proposta, ricorda una nota, dovrà essere discussa dalla Commissione Europea se sarà raggiunto 1 milione di firme di cittadini europei.

Da qui al 2100 , secondo l’inchiesta, l’Italia potrebbe perdere ben 1030,5 km (29,73%) di spiagge. Nel mondo, lo scenario peggiore si verificherebbe in Australia (14’849 km), Canada (14’425 km), Cile (6659 km). In Italia a Rimini, le spiagge arretrerebbero mediamente di 40 metri, ma in alcuni punti potrebbero sparire del tutto. A livello regionale, le municipalità sul litorale adriatico dove le spiagge andranno quasi sicuramente perse sono 3 su 7 (43%) in Friuli-Venezia Giulia, 5 su 12 (42%) in Veneto, 7 su 13 (54%) in Emilia Romagna. “Nonostante gli appelli di Greta Thunberg, l’azione dei Fridays for future e i solenni impegni internazionali – ha dichiarato Cappato – la politica europea latita nell’offrire risposte concrete in grado di contrastare l’emergenza”.

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