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Riuscito referendum contro reti di cura

(Keystone-ATS) Il popolo si pronuncerà sull’introduzione nel sistema sanitario delle reti di cure. Gli oppositori al sistema “managed care” hanno depositato oggi alla Cancelleria federale il referendum, sostenuto da 132’837 firme. Non tutti i medici e i politici di sinistra condividono la loro lotta.

La revisione della legge sull’assicurazione malattia (LAMal), adottata dalle Camere lo scorso settembre, mira a promuovere le reti che raggruppano medici e altri fornitori di prestazioni mediche allo scopo di coordinare le cure. Il paziente è seguito dall’inizio alla fine della terapia.

La versione adottata dal parlamento si limiterà inizialmente a chiamare alla cassa i pazienti che vogliono continuare a scegliere liberamente i medico. Soltanto coloro che aderiranno alle reti continueranno a versare il 10% della fattura, una volta esaurita la franchigia. Per gli altri pazienti, la quota parte salirà al 15%. Gli importi massimi da sborsare di tasca propria sono stati fissati a 500 franchi per gli affiliati a una rete e a 1000 franchi per gli altri.

L’aumento della quota parte non interverrà comunque dall’oggi al domani. Prima d’essere applicata dovrà esistere un’offerta di reti di cure. In caso di assenza, gli assicurati continueranno a essere sottoposti alle condizioni vigenti: quota parte del 10% e contributo massimo annuo di 700 franchi. Dal canto loro, le casse malattia non saranno tenute, in un primo tempo, a proporre un’offerta di “managed care”.

La Federazione dei medici svizzeri (FMH), il PS, i sindacati SSP e Unia, nonché altre organizzazioni di medici sostengono il referendum. In particolare, essi sono contrari all’idea di chiamare alla cassa gli assicurati che vogliono continuare a scegliere liberamente il medico.

L’associazione dei medici di famiglia difende invece la revisione della LAMal. Essa opera in seno a un comitato che riunisce rappresentanti dei partiti borghesi, dell’economia, ma anche della sinistra, tra cui il consigliere nazionale Jean-François Steiert (PS/FR) e la presidente della Federazione romanda dei consumatori, la socialista Monika Dusong.

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