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Rivoluzione a Tel Aviv, bus passa anche di sabato

A Tel Aviv i bus circoleranno anche di sabato, durante il Shabbat. KEYSTONE/AP/ODED BALILTY sda-ats

(Keystone-ATS) La laica Tel Aviv si scrolla di dosso vincoli imposti da sempre da governi condizionati da partiti confessionali e stasera scriverà “una pagina di storia” mettendo a disposizione dei suoi cittadini trasporti pubblici anche durante lo ‘Shabbat’, il riposo sabbatico.

Finora treni ed autobus cessavano gradualmente le attività nel pomeriggio del venerdì per riprendere il sabato sera. Ma da oggi, su iniziativa del sindaco laburista Ron Huldai, gli abitanti di Tel Aviv privi di mezzi privati potranno raggiungere popolosi sobborghi della città – e viceversa – grazie a minibus gratuiti, che passeranno ogni mezz’ora.

Di notte serviranno in particolare quei giovani che desiderano recarsi nei locali notturni della ‘Grande arancia’. Di sabato consentiranno a chi abita nelle periferie di Givataym, Kiryat Ono e Ramat ha-Sharon di raggiungere la passeggiata a mare di Tel Aviv, oppure i suoi musei o altri luoghi di cultura.

“La possibilità di muoversi da un punto all’altro durante il fine settimana – ha osservato Huldai – è un diritto fondamentale”. La nuova rete di trasporti metropolitani è stata creata, ha spiegato, per venire incontro alle esigenze di chi finora soffriva per la mancanza di trasporti pubblici di sabato.

Immediate – ma molto misurate – le proteste delle forze politiche religiose. Alle fermate degli autobus di Tel Aviv sono stati apposti vistosi cartelli di protesta in cui veniva ricordato che anche i fondatori del sionismo laico “avevano bene a mente l’importanza che in pubblico fosse rispettato il riposo sabbatico”. Un appello in tal senso – hanno aggiunto – fu lanciato il secolo scorso anche dal primo sindaco della città laica per antonomasia, Meir Dizengoff.

In rioni a maggioranza religiosa è stato lanciato un appello accorato a scendere in strada, al termine delle preghiere, per intralciare il transito dei minibus del municipio. Ma quest’ultimo ha già fatto sapere che gli itinerari sono stati concepiti in modo da evitare il transito attraverso aree omogenee religiose. La speranza – conclude il municipio – è che la iniziativa faccia scuola e prenda piede anche altrove in Israele. Alle porte di Tel Aviv il comune di Ramat Gan ha già iniziato un progetto analogo settimane fa. Anche i comuni di Natanya, Tiberiade e Shoham sembrano in procinto di seguire l’esempio.

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