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Russia: birra come vodka, scattano divieti

(Keystone-ATS) Si allarga in Russia la crociata contro gli alcolici, di cui il Paese è il secondo consumatore al mondo: da inizio anno la scure si è abbattuta anche sulla birra, alla quale sono state estese le limitazioni già esistenti per la vodka e l’alcol in generale, nonostante la differente gradazione.

Il provvedimento, approvato a fine dicembre dai due rami del parlamento, è stato promulgato dal leader del Cremlino Putin, tra le proteste e le perplessità di produttori e consumatori. Ma a promuovere la nuova legge era stato il suo predecessore Medvedev, incurante dell’impopolarità dell’analoga crociata – ma ben più draconiana – dell’ultimo leader dell’Urss, Mikhail Gorbaciov. Il tandem al potere ha tuttavia atteso il doppio turno di elezioni tra 2011 e 2012 – legislative e presidenziali -prima di varare il giro di vite.

In particolare la normativa vieta la vendita della birra (sempre più popolare tra i russi) dalle 23.00 alle 08.00, escludendo però caffè, ristoranti, bar. Il vero bersaglio sono gli onnipresenti chioschi, che costituiscono ancora uno degli assi portanti della distribuzione al dettaglio. Proibita inoltre la pubblicità sul trasporto urbano, su radio e tv, nonchè sulle prime e ultime pagine di giornali e riviste e sulle pubblicazioni per minori. Già dallo scorso gennaio, invece, era vietato il consumo di alcol nei luoghi pubblici, come parchi e cortili.

Da inizio anno, infine, è scattato il “caro alcolici”, con un incremento medio del 30% (36% per la vodka). L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre i consumi di alcol e arginare la piaga dell’alcolismo in Russia: Medvedev l’aveva definito un “disastro nazionale”, che rischia di aggravare anche il calo demografico del Paese più grande del mondo. In Russia vi è un consumo pro capite di alcol puro di 18 litri all’anno, pari a 50 bottiglie di vodka da mezzo litro, due milioni di alcolizzati registrati, mezzo milione di morti l’anno, una riduzione dell’aspettativa di vita a 60 anni per gli uomini, inferiore a quella di Paesi poveri come il Bangladesh o l’Honduras. Un terzo dei giovani e quasi un quinto delle giovani donne bevono quotidianamente birra e drink poco alcolici. Una ricerca scientifica pubblicata nel 2009 sull’autorevole rivista medica The Lancet sosteneva che le patologie legate all’alcol causano circa la metà dei decessi dei russi tra i 15 e i 54 anni.

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