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Russia: con crollo rublo anche mazzetta più cara

(Keystone-ATS) Anche la mazzetta, come i generi alimentari, si adegua al crollo del rublo, che lo scorso anno ha perso oltre il 30% su dollaro ed euro, sullo sfondo delle sanzioni occidentali e del calo del prezzo del petrolio. Nel 2014 a Mosca il costo medio di una ‘vziatkà (dal verbo prendere), riscossa preferibilmente in valuta straniera, ha subito una impennata: 327.000 rubli (4.750 euro), +37% rispetto all’anno precedente. E oltre sei volte lo stipendio mensile medio di un moscovita, intorno ai 50 mila rubli (735 euro). È quanto emerge da una indagine della polizia della capitale.

Nelle regioni, dove lo standard di vita è più basso, il ‘pizzò si è attestato sui 139.000 rubli (2000 euro). Il costo complessivo della corruzione sul bilancio statale ha toccato nel 2014 a circa 47 miliardi di rubli (682 mld di euro).

I maggiori casi indagati dalla polizia hanno riguardato funzionari che hanno accettato soldi per chiudere un occhio su violazioni amministrative o per proteggere imprenditori che utilizzavano manodopera clandestina. Ma in Russia la ‘mazzettà è un fenomeno endemico. Si paga per quasi tutto: per i documenti, per evitare una multa, per superare un esame scolastico, per trovare un posto a scuola o in ospedale. Secondo dati della corte suprema, lo scorso anno sono stati condannati per corruzione 11 mila dipendenti pubblici, di cui quasi la metà impiegati statali o municipali, mentre un quarto circa lavorava nella previdenza sociale e nella sanità. C’è poi un fenomeno di corruzione parallelo e molto più dannoso per l’economia pubblica: l’otkat’ (il ritorno economico), ossia una tangente pagata per un appalto, di cui si promette una percentuale al funzionario pubblico che consente di ottenerlo. Percentuale che negli ultimi anni, secondo esperti del settore, è salita dal 30% sino anche al 70%.

Non a caso nelle classifiche di Transparency Internazional la Russia è sempre ai piani bassi. A nulla sono servite le leggi e i proclami lanciati da Vladimir Putin contro la corruzione, in un Paese dove peraltro ministri e alte cariche dello Stato non sono quasi mai condannate mentre oppositori come Alexiei Navalni, alfieri della lotta alla malversazione, subiscono condanne e arresti per accuse controverse.

Recentemente i comunisti sono arrivati a proporre la creazione in ogni ente statale, di una camera della verità, con videocamere e microfoni per registrare i contatti tra funzionari e cittadini.

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