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Russia: incendi in zone contaminate Cernobyl

(Keystone-ATS) MOSCA – Mosca respira per la prima volta da giorni un’aria pulita, grazie anche ai temporali notturni che hanno spazzato via lo smog e i fumi sprigionatasi dalla torba andata a fuoco a causa dell’insolita afa in tutta la regione centrale della Russia. Ma un nuovo allarme si è creato fra la gente, in seguito a informazioni rese note dalla Guardia forestale russa: sono a rischio per gli incendi le aree colpite nell’aprile del 1986 dall’esplosione della centrale nucleare di Cernobyl, in Ucraina, e altre zone infestate dalle scorie radioattive dovute a incidenti atomici in altre regioni.
I fuochi provocati da una calura estiva mai sperimentata negli ultimi secoli hanno invaso i dintorni di Briansk, una delle città più provate dalla catastrofe di Cernobyl: molti boschi della regione sono inquinati dalla radioattività e fino al 6 agosto si sono verificati 28 incendi in quelle zone, afferma la Forestale nel suo sito web. In tutto, circa 3.900 ettari di foreste bruciate in questi giorni nella Russia centrale sono punti allarmanti per la presenza di scorie atomiche. Le autorità minimizzano la possibilità di nuove catastrofi, ma alcune organizzazioni come Greenpeace Russia e come il noto ecologista Aleksei Iablokov sono allarmati.

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