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Russia: torna alla luce 106 anni dopo Canto funebre di Stravinski

(Keystone-ATS) Sensazionale scoperta musicale in Russia: è stato ritrovato nella biblioteca del conservatorio di San Pietroburgo la partitura orchestrale del “Canto funebre”, scritta nel 1908 da Stravinski per la morte del suo maestro Rimsky-Korsakov e ritenuta perduta l’anno dopo.

Dimenticata tra la polvere in una pila di vecchi spartiti dentro un armadio del conservatorio di San Pietroburgo, tra le note di Musorgski e Zesar Kiui, c’era anche la partitura orchestrale di “Canto funebre”, scritta nel 1908 dall’allora ventiseienne e scomparsa dopo il 30 gennaio 1909, anno della sua prima ed unica esecuzione in un concerto sinfonico diretto da Felix Blumenfeld al conservatorio della città degli zar.

Quelle 106 preziosissime battute sono tornate alla luce esattamente 106 anni dopo, grazie al caso e all’appassionata tenacia di una musicologa russa, Natalia Braghinskaya, preside della facoltà di musicologia nello stesso conservatorio ed esperta di Stavinski.

È stata lei, come raccontano alcuni media russi online, a presentare la sensazionale scoperta a San Pietroburgo in un convegno dedicato al grande compositore russo, dove ha mostrato il frontespizio della partitura con l’annotazione del luogo e della data del concerto del 1909, eseguendo anche il brano al pianoforte. Ora sarà necessaria un’edizione critica prima di un’esecuzione sinfonica che farà resuscitare un’opera ineseguita da oltre un secolo.

Si tratta, ha spiegato, di un componimento in la minore della durata di 12 minuti, una lenta e invariata musica da processione con timbri strumentali contrastanti: “un dialogo di sonorità, con echi di Rimsky Korsakov ma anche di Wagner, che Stravinski ammirava più di quanto in seguito fosse pronto ad ammettere”.

Il ritrovamento, secondo la musicologa, copre la lacuna più grande nel corpo delle composizioni dell’autore e aiuterà a comprendere meglio la sua veloce evoluzione artistica. Il “‘Canto funebre” è l’anello mancante tra due lavori sinfonici del 1908 (Fuochi d’artificio e Scherzo fantastico) e L’uccello di fuoco (1910), il balletto che lo rese famoso dopo la sua rappresentazione a Parigi da parte dei Ballets Russes di Diaghilev. Lo stesso Stravinski lo considerava una delle sue migliori composizioni prima dell’Uccello di fuoco e uno dei più d’avanguardia per l’uso dell’armonia cromatica.

“Sarebbe bello che qualcuno a Leningrado cercasse la partitura, sarebbe interessante vedere che cosa ho composto proprio prima dell’Uccello di fuoco”, scrisse Stravinski nella sua autobiografia. Ora il suo desiderio è stato esaudito.

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