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Salari 2015, inflazione negativa fa crescere quelli reali

(Keystone-ATS) Lo scorso anno l’indice dei salari nominali è aumentato in media dello 0,4% rispetto al 2014, quelli reali sono cresciuti dell’1,5%, ma soltanto grazie all’inflazione annua negativa pari a -1,1% secondo l’Ufficio federale di statistica (UST).

Per il quarto anno consecutivo, l’incremento dei salari nominali si è situato al disotto della soglia dell’1%. A fine 2014, al momento di decidere in merito agli adeguamenti salariali per il 2015 e sei anni dopo lo scoppio della crisi finanziaria del 2008, la congiuntura economica mondiale era ancora fragile, rileva l’UST oggi in una nota.

In Svizzera la dinamica economica, sebbene sostenuta in particolare dalle industrie manifatturiere e dal commercio estero, ha perso slancio nel secondo trimestre del 2014. Anche la domanda interna, che include i consumi delle economie domestiche, ha mostrato un certo rallentamento.

In questo contesto dalle prospettive incerte, in tutta la Svizzera l’aumento nominale dei salari riflette precisamente l’inflazione, che in settembre 2014 era stimata a +0,4% per il 2015. Poiché l’inflazione si è attestata a un tasso negativo pari a -1,1%, nell’anno in rassegna il potere d’acquisto dei salari è aumentato dell’1,5%.

Settore secondario

Nel settore industriale i salari nominali sono progrediti dello 0,5%, presentando un tasso in calo rispetto agli anni precedenti, ma che, combinato con l’inflazione, comporta in questo settore un aumento dei salari reali pari all’1,6%. Nelle costruzioni è stata registrata una diminuzione nominale di -0,2% (reale di +0,9%), mentre nel complesso le industrie manifatturiere hanno beneficiato di un aumento nominale dello 0,7% (+1,9% in termini reali).

Tra queste ultime gli aumenti nominali più marcati (+1,2% ) sono stati rilevati nel ramo delle industrie del mobile, della riparazione e installazione di macchine e apparecchiature e altre industrie, come pure nel ramo della metallurgia e della fabbricazione di prodotti in metallo. Seguono, con un aumento pari a +1,1%, le industrie chimiche e farmaceutiche.

I rami d’attività che presentano gli aumenti più lievi sono quelli dell’industria degli articoli in gomma e plastici e dei prodotti minerali non metalliferi (-0,7%) e della fabbricazione di macchinari e apparecchiature e materiali per il trasporto (+0,1%).

Settore terziario

Il settore terziario lo scorso anno ha registrato un aumento dei salari nominali dello 0,3%, leggermente inferiore a quello del settore secondario. I salari reali sono progrediti dell’1,5%, il che, escluso il 2012 (+1,6%), corrisponde all’aumento più elevato sin dal 1994.

Ai rami d’attività dei servizi postali e attività di corriere (+1,1%) e dell’insegnamento (+0,8%), che hanno segnato gli aumenti nominali maggiori, seguono il commercio al dettaglio e le attività finanziarie (+0,7%). Il ramo delle attività informatiche e servizi d’informazione (-0,1%), quello delle attività amministrative e dei servizi di supporto (-0,2%) e quello delle attività professionali, scientifiche e tecniche (-0,2%) hanno subito perdite dei salari nominali, compensate tuttavia da aumenti dei salari reali pari a +1,1%, +1% e +0,9% rispettivamente.

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