Salari top manager: 76% svizzeri favorevoli a fissare un limite
(Keystone-ATS) Gli svizzeri sono per il 76% favorevoli a fissare un limite ai salari dei top manager: è quanto emerge da un sondaggio realizzato da Demoscope per la società di consulenza patrimoniale Hostettler, Kramarsch & Partner (hkp).
Il rilevamento effettuato in luglio e agosto – per il terzo anno consecutivo – su un campione rappresentativo di 1000 persone nella Svizzera tedesca e romanda mostra che il tema delle retribuzioni è sempre attuale: il 71% considera il versamento di bonus eccessivi come una stortura del sistema e non come l’espressione di singoli casi. Il dato è in crescita rispetto al 66% rilevato in un’analoga inchiesta l’anno scorso.
La maggioranza è peraltro ampiamente favorevole (72%) a legare le remunerazioni dei dirigenti ai risultati delle loro aziende. Le imprese che versano gli stipendi sulla base di questo principio sono giudicate più attraenti dal 55% degli interpellati. Il 52% ritiene inoltre che le prestazioni possano essere valutate in modo obiettivo, contro il 48% del 2011 e il 46% del 2010.
Come detto quasi tre persone su quattro auspicano un limite superiore per le buste paga, che per il 61% deve essere fissato dallo stato (58% l’anno scorso). Le tre soglie più citate dagli interrogati sono 1’000’000, 500’000 e 100’000 franchi.
Secondo Jean-Pierre Cubizolle, partner di hkp, la posizione della popolazione in materia di retribuzioni è chiara e non è mutata negli anni. Intanto però molto si sta muovendo sul fronte delle imprese. Secondo Cubizolle le società dovrebbero quindi intraprendere un lavoro di informazione e di educazione nei confronti di dipendenti, clienti e popolazione per rafforzare la fiducia in un sistema retributivo semplice e trasparente, legato a risultati quantitativi e qualitativi obiettivi, nonché a lungo termine creatore di valore aggiunto e di impieghi.
