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San Gallo: sisma causato da blocco fuga gas in progetto geotermico

(Keystone-ATS) Il sisma verificatosi ieri a San Gallo è stato probabilmente provocato dal tentativo di bloccare una fuga di gas generata dai lavori di perforazione per la realizzazione di una centrale geotermica. Si è trattato di una “situazione di emergenza assoluta”, ha affermato il direttore delle Aziende industriali di San Gallo Ivo Schillig, precisando che “vite umane erano in pericolo”. Una decisione sul seguito dei lavori verrà presa nei prossimi giorni.

Ieri mattina alle 05.30 gli abitanti residenti in un vasto perimetro che include San Gallo fino a Herisau (AI) sono stati svegliati da un terremoto di magnitudo 3,6 sulla scala Richter. Il Servizio sismologico del Politecnico federale di Zurigo aveva subito affermato che il sisma è probabilmente stato causato dal progetto geotermico di San Gallo.

Il terremoto è stato localizzato a 4 km sotto la superficie, ha precisato nella sua nota il centro di ricerca, secondo cui piccoli danni alle strutture non si possono escludere in caso di eventi di simile magnitudo situati ad una simile profondità. Finora, tuttavia, non sono giunte notizie di danneggiamenti.

Oggi, in un’intervista alla “SonntagsZeitung”, Ivo Schillig ha spiegato che venerdì è stata scoperta una fuga di gas ad alta pressione nel foro di trivellazione. Per evitare pericolose fuoriuscite di gas, sono stati pompati nel foro 650 metri cubi di acqua e fango.

Secondo Schillig, questa misura potrebbe aver causato il terremoto. In questo modo si è però potuto evitare danni ancora maggiori, ha precisato. La fuga di gas avrebbe infatti potuto distruggere l’impianto di trivellazione che avrebbe potuto essere proiettato in aria dalla forte pressione.

“Se l’impianto fosse stato distrutto dalla pressione del gas, si sarebbe formato un cratere” sul luogo delle trivellazioni, ha affermato Schillig. L’obiettivo era proteggere la vita delle persone impiegate sul cantiere.

Schillig ha poi sostenuto che gli ingeneri mai avrebbero pensato che le misure adottate avrebbero potuto provocare un terremoto. In ogni caso, non potevano agire diversamente, ha precisato. Una cellula di crisi sta ora monitorando la situazione e valutando il rischio di nuovi sismi.

Secondo il Politecnico federale, infatti, altri terremoti potrebbero inoltre verificarsi nei prossimi giorni. La scossa di ieri era inoltre stata annunciata nei giorni precedenti da altri eventi simili di minore intensità.

Obiettivo dei lavori di perforazione, incominciati nel marzo scorso, è la ricerca di acqua a 140 gradi a circa 4,5 km sotto la superficie terrestre. In seguito, una centrale dovrebbe alimentare con quest’acqua circa la metà degli edifici della città di San Gallo.

Non è la prima volta che si verificano terremoti scatenati dall’uomo. A Basilea, un progetto simile è stato abbandonato nel 2006, dopo l’erompere di fenomeni simili in una regione nella quale sussiste un certo rischio sismico. A Basilea fu misurata una scossa di 3,4 magnitudo Richter.

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