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San Gottardo: PS, secondo tubo affossa politica dei trasporti

(Keystone-ATS) Scavare un secondo traforo al San Gottardo equivarrebbe a sabotare la politica dei trasporti elvetica, che prevede il trasferimento del trasporto merci dalla strada alla rotaia. È questo il punto di vista del Partito socialista (PS).

In una conferenza stampa oggi a Berna, il PS ha ribadito la propria chiara opposizione a un’opera che “non farebbe altro che incoraggiare l’aumento del traffico”.

Malgrado le promesse del Consiglio federale, con il secondo tubo “la pressione esterna affinché aumenti la capacità stradale del San Gottardo sarebbe enorme”, ha rilevato la consigliera nazionale bernese Evi Allemann. Si rischierebbe di “violare la volontà del popolo”, che nel 1994 si era espresso in favore dell’Iniziativa delle Alpi. “L’opera rimetterebbe inoltre in discussione le nuove trasversali alpine, costate miliardi di franchi”.

Per il consigliere nazionale vodese Roger Nordmann, grazie alla NFTA non c’è nessun bisogno di una seconda canna per gestire il periodo di risanamento. Siamo invece di fronte a “un’opportunità unica per favorire finalmente il trasferimento del traffico dalla strada alla rotaia”.

Se il risanamento venisse combinato con lo scavo di un secondo tubo, per i socialisti le spese aggiuntive rischiano inoltre di essere ben più elevate rispetto a quanto calcolato dal governo (fra 900 milioni e 1,4 miliardi in base ai calcoli dell’USTRA, l’Ufficio federale delle strade). “Non sono state prese in considerazione le spese legate alla manutenzione e alla gestione dell’opera”, ha rilevato Nordmann.

“In base alle nostre stime, il risanamento dell’attuale traforo, i lavori per il secondo e il suo impiego per 40 anni costeranno fra i 2,5 e i 3,4 miliardi in più rispetto al semplice risanamanto”, ha fatto notare il consigliere nazionale. “Si tratta di una somma considerevole per un’autostrada non satura di cui non si vogliono aumentare le capacità”.

Per Nordmann, il progetto di seconda canna contiene diverse contraddizioni: il possibile pedaggio, quando attualmente il transito in galleria è gratuito, il non aumento delle capacità, quando il Consiglio federale dice di prevedere un aumento del traffico, e i 14 miliardi spesi per gli assi ferroviari di San Gottardo e Ceneri, che perderanno di attrattiva con un nuovo tunnel stradale.

Dopo aver messo in guardia dalle “campagne della paura” promosse dai fautori di una secondo tubo, i socialisti hanno ricordato di essere favorevoli al trasporto su rotaia delle merci da confine a confine, “per evitare ulteriore traffico fino a Biasca o Erstfeld (UR)”, ha precisato Nordmann.

Per il PS una cosa è chiara: durante i lavori non ci deve essere traffico supplementare attraverso Grigioni e Vallese e non ci devono essere conseguenze intollerabili per Ticino e Uri, ha dal canto suo sottolineato il granconsigliere e presidente del PS grigionese Jon Pult.

“Non c’è montagna che abbia più gallerie del San Gottardo e i problemi legati al risanamento non devono essere messi in relazione con lo scavo di un ulteriore traforo”, ha aggiunto. “Gli interventi al San Bernardino – ha ricordato il membro di direzione dell’Iniziativa delle Alpi – hanno mostrato che è tecnicamente possibile procedere senza una lunga e completa chiusura”. “Il referendum contro la seconda galleria è indispensabile, ha concluso Nordmann, e ci rallegriamo già di vincerlo”.

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