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San Marino, nasce moneta virtuale, si paga con il titano

San Marino vuole battere nuove strade. KEYSTONE/KARL MATHIS sda-ats

(Keystone-ATS) Per pagare la spesa o le tasse a San Marino presto non servirà più l’euro ma potrebbe essere usato il “titano”.

Un titano vale un euro, è spendibile solo nella Repubblica di San Marino ed è una sorta di denaro elettronico, con il quale saranno pagati parte di stipendi e pensioni, caricato sulla Smac Card, la tessera magnetica introdotta anni fa per accumulare sconti nei punti vendita convenzionati.

I titani sono frutto di un disegno di legge della maggioranza che, tecnicamente, li ha denominati Certificati di compensazione fiscale: una “moneta fiscale” che però non ha nulla a che fare, almeno nella prima stesura del testo di legge, con il fisco.

“È un generatore di liquidità per aiutare famiglie e aziende in difficoltà a seguito della pandemia”, ha spigato il segretario alle finanze, Marco Gatti. “In Italia potrebbe essere assimilata alla Sardex, la moneta complementare introdotta in Sardegna”.

Anche pensioni e stipendi a San Marino saranno pagati in titani, per una quota parte inferiore al 30% “perché anche se è un generatore di liquidità interna è utile se non si si superi una certa soglia e ad un certo punto del circuito i titani vengono ritirati”.

“Introdurremo sistemi di controllo e scatterà un allarme se ad un certo momento ci saranno troppi titani in circolazione. È chiaro che in base agli accordi con l’Italia, San Marino non può battere moneta con valore legale, quindi, ma se ben calibrata l’introduzione dei titani potrà essere un valore aggiunto nel tempo”.

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