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Sbarco sulla luna: 45 anni dopo spazio fa ancora sognare

(Keystone-ATS) L’arrivo del primo uomo sulla Luna, il 20 luglio di 45 anni fa, era la realizzazione di un sogno. In pochi anni la corsa allo spazio aveva portato a un progresso senza precedenti, con la costruzione di giganteschi razzi come i Saturno, e capsule capaci di raggiungere l’orbita lunare e di riportare a Terra equipaggi umani. È stata una corsa avvenuta dietro la spinta implacabile della competizione degli Stati Uniti con l’allora Unione Sovietica, ma anche forte di un entusiasmo senza precedenti, che nasceva dalla consapevolezza di essere sul punto di varcare il confine di un territorio ignoto come lo spazio.

“Se la missione chiamata Apollo 11 avrà successo, l’uomo realizzerà il sogno, inseguito a lungo, di camminare su un altro corpo celeste”, aveva detto la Nasa 45 anni fa ai giornalisti arrivati a Cape Canaveral (Florida) per seguire il lancio del Saturno V. Alto 110 metri e pesante oltre 2000 tonnellate, il Saturno V era un gigante silenzioso sulla rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center; la navetta Apollo con i tre uomini era rannicchiata sulla sommità. Era il simbolo di un’America decisa ad accaparrarsi il primato della corsa allo spazio. A bordo c’erano il comandante Neil Armstrong, il pilota del modulo di comando Michael Collins e il pilota del modulo lunare, Buzz Aldrin. Armstrong e Aldrin erano gli astronauti destinati a camminare sulla Luna.

Oggi la Nasa vuole rivivere il sogno guardando a Marte e il confine dell’ignoto si è spostato ben oltre l’orbita terrestre. Le sonde lanciate in questi 45 anni hanno raggiunto Marte, Venere, Giove, Saturno e le sue lune misteriose, la Voyager 1 ha varcato i confini del Sistema Solare e continua a mandare segnali dallo spazio interstellare, i telescopi spaziali riescono a vedere lontanissimo, catturando immagini di altri sistemi planetari e delle prime stelle nate dopo il Big Bang.

Se rispetto a 45 anni fa sappiamo molto di più sullo spazio e sull’universo, il sogno dell’esplorazione è più vivo che mai. Questa volta, però, non sono in gioco solo due grandi potenze. La Stazione Spaziale, possibile piattaforma verso future missioni su Luna e Marte, nasce dalla collaborazione fra le agenzie spaziali di Stati Uniti, Russia, Europa, Giappone e Canada; la Cina sta allestendo il suo avamposto in orbita con il suo “Palazzo del Paradiso”, la stazione spaziale Tiangong 1; l’India ha inviato una sonda nell’orbita lunare.

La Luna, e soprattutto Marte, sono il nuovo sogno dell’esplorazione spaziale, ma adesso c’è la consapevolezza che nessun Paese potrà mai realizzarlo da solo.

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