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Schmolz+Bickenbach, c’è l’accordo fra azionisti, vola in borsa

L'ex numero uno di Swisscom Jens Alder è da aprile presidente del gruppo in difficoltà. KEYSTONE/ALEXANDRA WEY sda-ats

(Keystone-ATS) Riflettori puntati su Schmolz+Bickenbach (S+B) oggi, dopo che ieri i suoi grandi azionisti hanno trovato un accordo per dare il via alla ricapitalizzazione dell’azienda siderurgica messa in difficoltà dal rallentamento della congiuntura nel settore automobilistico.

I titoli del gruppo lucernese, che dà lavoro a 10’000 persone nel mondo e a 800 in Svizzera, salgono di oltre il 30%, pur valendo sempre solo qualche decina di centesimi.

L’assemblea generale straordinaria svoltasi ieri pomeriggio a Emmenbrücke (LU) è cominciata in ritardo per permettere a Martin Haefner, imprenditore che controlla l’importatore di auto Amag, e Liwet Holding, società controllata dal miliardario russo Viktor Vekselberg, di trovare un’intesa.

Il piano prevede che Haefner, attraverso la società di partecipazioni Bigpoint, aumenti la sua quota dal 17,5% al 37,5%, diventando così il principale azionista. In cambio alla Liwet è stato garantito che controllerà sempre il 25%, né più, né meno: vale a dire che la sua partecipazione non sarà annacquata.

La manovra – approvata subito dal consiglio di amministrazione e poi dall’assemblea, con il 79% dei voti – permetterà a Haefner di iniettare 325 milioni in S+B, denaro di cui il colosso – nel 2018 ha realizzato un fatturato di 3,3 miliardi di franchi – ha urgentemente bisogno per evitare l’insolvenza.

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