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Scuola reclute, attesi 11’600 giovani, 65 i “sospesi”

Genitori e curiosi durante un'esercitazione di alcuni soldati durante la giornata delle porte aperte. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Sessantacinque giovani astretti al servizio militare non hanno integrato le rispettive unità oggi per l’inizio della prima scuola reclute del 2020. In totale sono attesi 11’600 futuri soldati, tra cui 171 donne, 51 in più rispetto al gennaio 2019.

Lo indica un comunicato odierno del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), secondo cui circa 1280 giovani svolgeranno la scuola reclute in ferma continuata, ossia in un colpo solo. Oltre alle reclute, entrano in servizio anche 2600 quadri.

Per quanto riguarda le donne in grigioverde, a parte il lieve aumento registrato quest’anno, il loro numero nell’esercito svizzero rimane tutt’ora inferiore all’1%.

Come accennato, 65 persone si sono viste sbarrare la strada a seguito di episodi verificatisi dopo che il reclutamento era già stato superato: l’esercito vuole infatti impedire che persone potenzialmente pericolose per sé stesse e per il proprio entourage possano vestire i panni militari.

Dal 2010, in occasione del reclutamento, il Servizio specializzato per i controlli di sicurezza relativi alle persone esegue un’analisi dei rischi – ossia verificando se sussiste una condanna penale oppure se è pendente un procedimento penale – per quanto riguarda i giovani soggetti all’obbligo di leva.

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