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Segreto bancario: processo a Rudolf Elmer, sentenza lunedì

(Keystone-ATS) Il processo per violazione del segreto bancario contro Rudolf Elmer è ripreso oggi davanti la Tribunale distrettuale di Zurigo. Il Ministero pubblico ha chiesto nei confronti dell’ex banchiere di Julius Bär una condanna a tre anni e mezzo di prigione, mentre la difesa si è battuta per un’assoluzione. La sentenza è attesa lunedì prossimo.

Il 59enne Rudolf Elmer – che fino al 2002, quando fu licenziato, ha diretto la filiale della banca Julius Bär alle Isole Cayman (Antille) – è accusato di violazione del segreto bancario e di falsità in documenti in relazione alla consegna, fatta fra il 2007 al 2008 al sito Wikileaks, di dati relativi a clienti della sua banca.

Al centro del dibattimento c’è inoltre la consegna di due CD fatta al fondatore di Wikileaks, Julian Assange, durante una conferenza stampa convocata a Londra nel gennaio 2011. Elmer, che per questa vicenda ha passato sei mesi in detenzione preventiva, respinge le accuse.

Per il procuratore che ha sostenuto l’accusa, l’imputato è “un normale traditore” che si vuol “fare giustizia da sé”. Cerca di farsi passare per un “wisthelblower” che vuol smascherare gli intrallazzi nel mondo bancario, ma in verità è spinto da un infinito rancore nei confronti della banca che lo ha licenziato.

Per dare risalto alle sue rivelazioni, Elmer non esitò a contattare la cancelliera Angela Merkel e l’allora ministro delle finanze tedesco Peer Steinbrück, ha inoltre sottolineato il procuratore, che oltre alla pena detentiva ha chiesto anche il divieto di praticare la professione di banchiere.

“Tutte le accuse si basano soltanto su supposizioni”, ha replicato la legale che sostiene la difesa. I due CD consegnati a Julian Assange in realtà erano vuoti e i dati e gli inquirenti non si sarebbero nemmeno dati la briga di verificare i dati consegnati a Wikileaks. Inoltre – ha detto l’avvocatessa – Rudolf Elmer lavorava alla Isole Cayman e non può quindi essere giudicato in base alla legislazione svizzera sul segreto bancario.

Oltre all’assoluzione da tutte le accuse, la difesa ha chiesto un risarcimento di 37’600 franchi per i 188 giorni passati dall’imputato in detenzione preventiva.

L’udienza era iniziata già il 10 dicembre scorso, ma era stata sospesa dopo che il 59enne ha accusato un malore che ne ha reso necessario il ricovero in ospedale. L’ex banchiere aveva lamentato problemi di salute già prima dell’inizio del processo, ma era stato ritenuto “di stretta misura” in grado di seguire il dibattimento. Oggi è apparso in aula in buona forma.

La settimana scorsa, in vista della ripresa del processo, si è anche appreso che Rudolf Elmer è candidato per la Lista alternativa alle elezioni per il rinnovo del parlamento cantonale di Zurigo del prossimo 12 aprile.

La consegna dei CD a Julian Assange avvenne due giorni prima di un altro processo nel quale lo stesso Elmer fu condannato a Zurigo in prima istanza ad una pena pecuniaria sospesa con la condizionale. Riconosciuto colpevole di minacce, ripetuta tentata coazione e ripetuta violazione del segreto bancario, l’ex banchiere ha fatto appello ed è ancora in attesa di un nuovo giudizio in questo procedimento.

In quel processo Elmer è stato giudicato per aver consegnato nel 2004 alle autorità fiscali svizzere e a organi di stampa dati confidenziali sui clienti della banca per cui lavorava. Una prima udienza del processo d’appello si è tenuta nel novembre 2011 ma è stata subito sospesa.

In quel processo si deve ancora appurare se i dati diffusi dall’ex banchiere si riferivano a conti svizzeri di cittadini svizzeri, oppure a conti aperti nelle Isole Caymann. Nel secondo caso – aveva sottolineato il Tribunale cantonale in una decisione che ha obbligato il Ministero pubblico a rivedere l’atto d’accusa – le norme svizzere sul segreto bancario non possono essere applicate.

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