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Serbia: Ratko Mladic condotto in tribunale speciale

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 maggio 2011 - 17:28
(Keystone-ATS)

Ratko Mladic, l'ex capo militare dei serbi di Bosnia arrestato all'alba di stamane a Lazarevo, 80 km circa a nordest di Belgrado, è stato condotto nel pomeriggio al Tribunale speciale della capitale serba.

Come ha riferito l'agenzia Beta, una colonna di auto è partita alle 16.00 dalla sede dei servizi segreti (Bia) e ha raggiunto poco dopo la sede del Tribunale, dove Mladic verrà interrogato e gli verranno presentati i capi di accusa.

Successivamente i giudici decideranno sulla sua estradizione al Tribunale penale dell'Aja (Tpi). I suoi avvocati hanno diritto a presentare ricorso contro l'estradizione nel giro di tre giorni, e la decisione finale spetta al ministero della giustizia.

"Dall'inizio della creazione di questo governo nel 2008 senza sosta ogni giorno gli organi inquirenti hanno lavorato per giungere alla cattura di tutti i criminali latitanti, per chiudere definitivamente il capitolo della collaborazione con il Tribunale dell'Aja", ha affermato il presidente serbo Boris Tadic annunciando l'arresto di Mladic.

"Oggi è un giorno importante per la giustizia internazionale. L'arresto di Ratko Mladic è un chiaro segnale che l'impegno per la giustizia penale internazionale è radicato", ha da parte sottolineato il procuratore del Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia, Serge Brammertz.

L'arresto di Mladic è "un importante passo in avanti per la Serbia e per la giustizia internazionale", ha dichiarato in una nota l'Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza Catherine Ashton, aggiungendo che l'Ue chiede che Mladic sia trasferito all'Aja, sede del Tribunale penale internazionale, il più presto possibile.

Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, ha sottolineato che l'arresto "offre la possibilità di fare giustizia", quasi sedici anni dopo l'accusa a suo carico per genocidio e crimini di guerra. Gli Stati Uniti si congratulano "per il successo dell'operazione", che è una buona notizia per tutte le famiglie che hanno sofferto, afferma la Casa Bianca.

"Questa è un'ottima notizia per tutte le vittime della politica di distruzione guidata negli anni Novanta dal presidente serbo Slobodan Milosevic", ha dal canto suo dichiarato la premier croata Jadranka Kosor aggiungendo che il suo arresto e la conseguente estradizione all'Aja "saranno un importante contributo alla pace tra le nazioni, costruita sulla giustizia".

Di parere opposto gli ultranazionalisti del Partito radicale serbo (Srs), che hanno condannato con parole dure l'arresto di Mladic, parlando di un "colpo gravissimo agli interessi nazionali della Serbia" e hanno accusato il presidente Boris Tadic di "tradimento".

Gli ultranazionalisti, che hanno indetto una manifestazione di protesta a Belgrado, hanno definito Mladic "simbolo del soldato serbo, un uomo capace e coraggioso". A Belgrado, secondo i media, sono state rafforzate le misure di sicurezza nei punti sensibili, in particolare intorno al palazzo della presidenza.

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