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Servizio civile: troppi candidati, si pensa a compiti militari

(Keystone-ATS) BERNA – Il problema è noto: da quando è stato abolito il cosiddetto “esame di coscienza”, il numero dei candidati al servizio civile continua ad aumentare in modo massiccio, al punto che diventa sempre più difficile reperire per gli obiettori un’occupazione alternativa al “grigioverde”. Samuel Werenfels, direttore del servizio civile, avanza ora una nuova proposta: gli obiettori potrebbero svolgere compiti ausiliari fin qui affidati all’esercito.
Nel 2009, secondo dati diffusi nelle scorse settimane dal Dipartimento federale dell’economia, le richieste sono state 7’213, a fronte di una media che prima della soppressione dell'”esame di coscienza” era di 1’800. Normalmente i candidati al servizio civile svolgono la loro attività nei settori della sanità, della socialità, della protezione dell’ambiente e dell’aiuto allo sviluppo: ma la domanda supera di gran lunga l’offerta.
Werenfels, in un’intervista al “SonntagsBlick”, propone ora di affidare agli obiettori compiti ausiliari e di appoggio alle autorità, finora di competenza dell’esercito, quali la costruzione di infrastrutture in occasione di gare sciistiche, di feste popolari di Jodel o anche di convegni come il WEF di Davos. Niente però che abbia a che fare con missioni per il mantenimento della sicurezza. L’attuazione di questa riforma, secondo Werenfels, richiederebbe comunque una modifica del quadro legislativo.
L’esplosione delle richieste per il servizio civile preoccupa Berna: le commissioni per la politica di sicurezza delle due Camere federali hanno già chiesto al governo una revisione della legge. A loro avviso, il repentino aumento minaccia infatti la stabilità dell’esercito. Werenfels afferma nell’intervista che il mondo politico, finora, non ha reagito positivamente alle sue proposte.
La nuova normativa sul servizio civile è entrata in vigore il primo aprile del 2009: in precedenza chi rifiutava il servizio militare doveva presentarsi davanti a una speciale commissione.

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