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Servizio pubblico, iniziativa fuorviante per SAB e ACS

(Keystone-ATS) Secondo il Gruppo svizzero per le regioni di montagna e l’Associazione dei Comuni Svizzeri l’iniziativa popolare “A favore del servizio pubblico” è “fuorviante, pregiudica il servizio di base in tutte le regioni del paese e costerebbe miliardi ai contribuenti”.

“Nel confronto con l’estero, la Svizzera dispone di un servizio di base eccellente”, ha affermato oggi in una conferenza stampa a Berna Isidor Baumann, consigliere agli Stati (PPD/UR) e presidente del Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB).

A suo dire nessun altro paese d’Europa può vantare una rete altrettanto fitta di accesso ai servizi postali, né una rete di trasporti pubblici regionali così capillare. Inoltre, tra i pochi Paesi in Europa, la Svizzera si è impegnata affinché ogni economia domestica e ogni azienda possano beneficiare di servizi a banda larga.

Sempre secondo Baumann, “non deve assolutamente accadere che il nostro affermato sistema di servizi di base venga distrutto da questa fuorviante iniziativa”, che Consiglio federale e Parlamento raccomandano esplicitamente di bocciare.

L’iniziativa intende abolire il campo di manovra aziendale di Posta, Swisscom e FFS, indebolendo in tal modo massicciamente il servizio pubblico, hanno più volte affermato le due organizzazioni.

“Senza utili, le aziende interessate non potrebbero più eseguire con le proprie forze importanti investimenti in infrastrutture e offerte di servizi esistenti, ma anche future”, ha commentato da parte sua Hannes Germann, consigliere agli Stati (UDC/SH) e presidente dell’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS).

L’erario statale si vedrebbe privato annualmente di miliardi di franchi in dividendi e imposte sugli utili, con la conseguenza che una voragine si aprirebbe nelle casse federali, cantonali e comunali.

A essere toccata sarebbe anche la Svizzera urbana. “In quanto centri dell’economia e dell’innovazione del nostro paese, le città dipendono dalla buona qualità dei servizi. Ed è solo in virtù di un’offerta qualitativamente elevata anche nell’ambito del servizio pubblico che esse possono assumere e svolgere le loro funzioni economiche e sociali nell’interesse dell’intero paese e rimanere concorrenziali”, ha affermato Kurt Fluri, consigliere nazionale (PLR/SO) e presidente dell’Unione delle città svizzere.

Non meno importante, per SAB e ACS è il rischio di smantellamento di posti di lavoro. Se imprese quali La Posta, Swisscom e FFS “non dovessero più essere in grado di realizzare utili, sarebbe quasi impossibile difendere le buone condizioni di lavoro odierne”, ha dichiarato Stefan Müller-Altermatt, consigliere nazionale (PPD/SO) e presidente dell’associazione del personale transfair. A lungo termine, il rischio sarebbe lo smantellamento di migliaia di posti di lavoro.

I limiti salariali superiori invocati dall’iniziativa indebolirebbero enormemente le aziende nella concorrenza per il personale qualificato. “Risulterebbe ad esempio molto difficile reclutare degli specialisti”, ha detto ancora Müller-Altermatt.

In sostanza, secondo gli oppositori al testo in votazione, l’iniziativa popolare “non contiene alcuna proposta costruttiva tesa al miglioramento dei servizi di base e i suoi promotori si contraddicono continuamente”.

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