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Sessione conclusa: misure anti Covid, clima e cultura temi centrali

Con le votazioni finali, si è conclusa oggi la sessione autunnale delle Camere federali KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Dopo due sessioni extra muros a causa della pandemia di Covid-19, la sessione autunnale delle Camere federali appena conclusasi si è tenuta negli usuali spazi di Palazzo federale, con misure di sicurezza eccezionali per proteggere la salute dei deputati.

Nelle aule e in alcuni ambienti di lavoro sono stati posati pannelli divisori in plexiglas, il tutto per un costo di 85 mila franchi, un’alternativa giudicata più economica rispetto ad altre soluzioni.

Sebbene questa misura sia stata pensata per tenere il più lontano possibile il virus, quest’ultimo non ha mancato di occupare i parlamentari, chiamati ad approvare tutta una serie di provvedimenti per mitigare le conseguenze negative dell’epidemia sull’economia e la società nel suo complesso.

Tuttavia, l’agenda dei lavori, che è stata carica come non mai anche questa volta e perdipiù all’approssimarsi di una decisiva consultazione popolare (domenica ci saranno le votazioni federali con 5 oggetti in programma), ha incluso anche dossier importanti, come i provvedimenti a tutela del clima, la promozione della cultura o il sostegno ai media. Ben 22 oggetti hanno concluso l’iter parlamentare.

Covid-19: lavoro e trasporti

Tra i temi centrali figurava l’esame dei provvedimenti inerenti la lotta alla pandemia di Covid-19, per cui si è resa necessaria una sessione nella sessione (sessione straordinaria) il cui programma contemplava la proroga del versamento delle indennità per lavoro ridotto – uno strumento cui hanno fatto appello decine di migliaia di aziende per quasi 1,9 milioni di lavoratori – e per gli indipendenti, nonché gli aiuti al settore dei trasporti.

Quest’ultimo tema, trattato nell’ambito del secondo supplemento al preventivo 2020, prevedeva aiuti per complessivi 700 milioni di franchi destinati alle imprese di trasporto pubblico duramente colpite dal “lockdown” della scorsa primavera. Durante le discussioni, i “senatori” hanno deciso di sostenere, oltre al traffico a lunga distanza e merci, anche le imprese di trasporto locali, il traffico turistico e il servizio navetta per automobili. Decisione sostenuta anche dal Nazionale.

Tra gli altri dossier che hanno concluso l’iter parlamentare figura anche la legge Covid-19, che sostituisce i decreti urgenti adottati dal Consiglio federale durante il periodo acuto della pandemia.

La Legge Covid-19 è necessaria, giacché le decisioni adottate dall’esecutivo in virtù del diritto d’urgenza scadono dopo sei mesi. Per garantire la continuità dell’intervento a favore di lavoratori e imprese è pertanto indispensabile dotare il Consiglio federale di una base legale solida, che dovrà entrare in vigore subito, affinché gli aiuti finanziari possano continuare almeno fino al 31 dicembre 2021. Il referendum rimane in ogni caso possibile.

Legge CO2

L’agenda dei lavori contemplava anche l’esame, a livello di divergenze, della revisione totale della legge sul CO2, mediante la quale la Confederazione intende raggiungere i propri obiettivi climatici. Dopo un lungo ping pong tra le due Camere, il Consiglio nazionale – con 133 voti contro 55 – e il Consiglio degli Stati – con 30 voti contro 4 e 8 astenuti – hanno approvato la proposta della Conferenza di conciliazione.

Tra i temi controversi fra i due rami del Parlamento figurava la tassa per i voli privati e d’affari. I “senatori” avrebbero voluto fissarla a un valore unico di 500 franchi, il Nazionale in una forchetta compresa tra 500 e 5000 franchi. Alla fine i due rami del Parlamento hanno accettato di fissarla in una forbice compresa tra 500 e 3000 franchi, adottando la proposta della conciliazione.

Su un altro punto è stato pure trovato un compromesso tra le due Camere: chi per negligenza si sottrarrà alla tassa sul CO2 dovrà essere sanzionato con una multa, come chi lo fa intenzionalmente.

Rimaneva un’ultima differenza per quanto riguarda gli impianti destinati alla produzione di vettori energetici rinnovabili negli edifici. Seguendo la Conferenza di conciliazione, è stato deciso che la Confederazione potrà sostenere il finanziamento di impianti che servono a produrre gas rinnovabili. Questa misura concerne in particolare il biogas prodotto dalle aziende agricole.

Promozione della cultura

I due rami del parlamento hanno anche discusso del sostegno alla cultura per il periodo 2021-2024: con 956,9 milioni anziché 934 milioni, il progetto scaturito dal Parlamento è più generoso rispetto a quello del Governo. Gli assi portanti sono invece sempre gli stessi: coesione sociale, partecipazione culturale, creazione e innovazione.

Le Camere federali hanno tuttavia trovato un’intesa soltanto per quanto riguarda l’ambito finanziario. Diverse altre misure controverse devono ancora essere affrontate dal Consiglio degli Stati in dicembre. Si tratta in particolare della tassa per le piattaforme online, quali Netflix o Disney, a beneficio del cinema svizzero o ancora della quota obbligatoria di film europei nei loro programmi.

Come detto, il pacchetto prevede una dotazione leggermente maggiore rispetto al periodo precedente 2016-2020. Al cinema andrà la fetta più grande della torta, 209,1 milioni. Dal canto suo, la cultura della costruzione ottiene 20 milioni supplementari per un credito totale di 123,9 milioni. L’obiettivo è sviluppare le competenze in questo campo sia tra le autorità, che tra i proprietari di edifici, i progettisti, gli esecutori e il pubblico in generale.

La cultura beneficerà di un sostegno più importante del previsto. Alla fine il Consiglio degli Stati si è allineato oggi al Nazionale, prevedendo fondi supplementari dell’ordine di 22,4 milioni di franchi.

Sostegno ai media

Il Consiglio nazionale si è occupato anche del progetto governativo di sostegno ai media. Il Nazionale ha deciso che il pacchetto finanziario non deve venir suddiviso in due parti, sconfessando così la commissione preparatoria che avrebbe voluto discutere degli aiuti ai media elettronici in un secondo tempo.

La proposta di non separare il dossier è stata sostenuta dallo schieramento rosso-verde, dal PVL e da una maggioranza del Gruppo del centro. Essi ritengono che la promozione della stampa va orientata al crescente utilizzo dei media digitali. Tutti i canali sono interessati dal cambiamento strutturale del settore, e tutti devono quindi essere sostenuti. Per essere al passo con i tempi, nel 2020 una promozione mediatica non può non tener conto dei media digitali.

UDC e PLR hanno invece chiesto di separare il sostegno della stampa scritta da quella online. I due partiti hanno messo in dubbio la costituzionalità della promozione dei media online. Secondo l’UDC, non è accettabile approvare leggi per le quali non abbiamo alcuna competenza costituzionale.

Per il PLR, la questione del sostegno alla stampa online va studiata più a fondo, esaminando anche modelli di supporto alternativi. Per non perdere tempo sulle parti indiscusse del disegno di legge, sarebbe opportuno scindere il dossier. L’UDC avrebbe voluto rinunciare all’intero dossier.

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