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Seul: “sappiamo dov’è Kim, sulla sua salute fake news”

Dopo aver detto ieri che il leader nordcoreano Kim Jong-un "è vivo e sta bene", la Corea del Sud ora assicura che "sa dove si trova". Seul bolla così come "fake news" tutte le voci sparse, che lo davano anche per morto. KEYSTONE/AP sda-ats

(Keystone-ATS) Dopo aver detto ieri che Kim Jong-un “è vivo e sta bene”, la Corea del Sud interviene ancora assicurando che “il governo sa dove si trova”. Seul bolla così come “fake news e infodemia” tutte le voci sulla salute del leader nordcoreano, dato anche per morto.

La presa di posizione, la più netta finora della Corea del Sud, è giunta poche ore dopo le indicazioni del presidente Donald Trump che è sembrato confermare che Kim è vivo. “Sì, ho un’ottima idea, ma non posso parlarne adesso. Gli auguro solo di stare bene”, ha detto il tycoon alla Casa Bianca. “Spero stia bene. So come sta, relativamente parlando”, ha aggiunto, notando sibillino che i media “probabilmente sapranno in un futuro non lontano” di lui.

Seul, invece, ha mobilitato il ministro dell’Unificazione Kim Yeon-chul, la persona più titolata a parlare avendo in carico la gestione dei rapporti con Pyongyang. “Abbiamo una capacità di intelligence che ci permette confidenzialmente di dire che non ci sono segnali inconsueti” al Nord, ha affermato nell’audizione odierna alla commissione parlamentare Affari esteri. “So che il report della CNNè basato su quello del Daily NK, che ha riportato che Kim ha subito un intervento chirurgico all’Hyangsan Medical Center”. E “non può avere senso, logicamente. L’Hyangsan Medical Center è una clinica, non in grado di eseguire interventi chirurgici o procedure mediche”.

L’assenza del leader ai solenni eventi per il compleanno del nonno Kim Il-sung del 15 aprile, inclusa la mancata visita al mausoleo di Kumsusan (“il Palazzo del Sole”), è in linea con gli sforzi di Pyongyang di limitare le commemorazioni contro la diffusione della pandemia, ha osservato il ministro. Quindi, potrebbe aver saltato la cerimonia per i timori della pandemia e non perché malato.

I media nordcoreani hanno dato una copertura sul lavoro svolto dal supremo comandante “a partire dalla sua partecipazione al vertice del Politburo (dell’11 aprile, ndr), suggerendo che abbia eseguito gli affari di Stato normalmente”.

Anche la ministra degli Esteri sudcoreana Kang Kyung-wha, in un’audizione, ha ridimensionato le voci sulla salute del leader. “Stiamo seguendo da vicino le vicende legate alle politiche del Paese, in base ai recenti cambiamenti della prima linea della diplomazia come definita dalla sessione della Suprema assemblea del popolo”. Il riferimento è alla plenaria del parlamento del Nord tenuta il 12 aprile, invece che il 10 come detto in un primo tempo.

Kang ha rilevato che la Corea del Nord sembrava dedicarsi agli affari interni per prevenire la diffusione del Covid-19. “Mentre tiene ferma la posizione che non ha contagi, il Paese ha dato più peso a temi medicali e salute”, ha osservato, citando l’apertura di un ospedale a Pyongyang e l’aumento del budget sanitario. L’autoisolamento sarebbe l’ipotesi accreditata, ma forse insufficiente a fugare tutti i dubbi sull’assenza del supremo comandante.

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