Sicurezza informatica: gli attacchi si moltiplicano, sondaggio

(Keystone-ATS) I problemi relativi alla sicurezza delle tecnologie dell’informazione sono aumentati notevolmente nelle aziende nel 2012. È quanto emerge da un sondaggio effettuato dalla società di revisione e consulenza PricewaterhouseCoopers (PwC) presso 9600 dirigenti a livello mondiale. Gli attacchi provengono più frequentemente da hacker e dipendenti dell’impresa.

In media i problemi di sicurezza informatica sono aumentati del 25% rispetto al 2011, ha affermato oggi a Zurigo Umberto Annino, esperto del ramo presso la PwC. L’inchiesta è stata condotta prima delle rivelazioni di Edward Snowden sulle attività dei servizi segreti americani.

Oltre ad aumentare, gli attacchi sono sempre più astuti e difficili da scoprire, ha aggiunto dal canto suo Thomas Koch, pure specialista della PwC. I rischi sono cresciuti, ha rilevato.

“Le imprese si difendono oggi contro minacce del passato nei confronti di aggressori dotati di metodi del futuro”, ha detto Holger Greif, partner della società di consulenza. Visto il ricorso allo stoccaggio esterno di dati tramite internet (cloud), l’utilizzo di apparecchi mobili e l’impiego in azienda di apparecchi privati da parte del personale, le possibilità di subire attacchi si sono estese, ha dichiarato Koch.

Secondo i dati raccolti a livello internazionale il 32% degli attacchi proviene da hacker e una proporzione analoga da propri dipendenti. Ci si difende da attacchi esterni, ma si pensa meno a un nemico interno, ha osservato Annino.

Per quanto riguarda la Svizzera i colpi che presumibilmente provengono dagli hacker sono più frequenti (46%) rispetto a quelli del personale (35%). Al sondaggio in Svizzera hanno partecipato soltanto 71 manager, ragion per cui i dati vanno letti con cautela, ha avvertito Koch.

Va aggiunto che gli interventi da parte di dipendenti dell’azienda sono a volte semplici panne. Per esempio quando per errore un collaboratore invia un allegato contenente dati segreti di un cliente.