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Sika: la holding Schenker-Winkler si rivolge alla giustizia

(Keystone-ATS) Nuovo episodio nell’acquisizione dell’industria chimica Sika di Zugo da parte della francese Saint-Gobain. Gli eredi della famiglia Burkhard-Schenker, attraverso la holding Schenker-Winkler (SWH) che detiene il 16,1% del capitale di Sika ma il 52% dei diritti di voto, si rivolgono alla giustizia per imporre la convocazione di un’assemblea generale straordinaria. Una richiesta in questo senso è stata depositata al Tribunale cantonale di Zugo, indica un comunicato odierno di SWH.

SWH, che è in disaccordo con la direzione generale e una parte del consiglio di amministrazione di Sika, ricorre a questo mezzo dopo il rifiuto del cda, nella seduta dell’11 dicembre 2014, di trattare la sua richiesta di convocazione per il mese di gennaio 2015. La holding sostiene che fino ad oggi non è stato ancora recapitato alcun invito.

Essendo detentrice di oltre il 10% del capitale azionario SWH afferma di avere il diritto di riunire un’assemblea generale straordinaria. In particolare SWH intende cambiare tre membri del consiglio d’amministrazione, Paul Hälg, Monika Ribar e Daniel Sauter ed eleggere Max Roesle quale presidente. Secondo SWH concludere rapidamente l’accordo con Sant-Gobain è nell’interesse di Sika e dei suoi azionisti.

Contatta dall’agenzia awp, la portavoce di Sika, Christine Kukan, ha affermato che il consiglio d’amministrazione si riunirà nella seconda metà di gennaio per esaminare i punti proposti da SWH. Tenendo conto di un lasso di tempo di almeno tre settimane tra l’invio della convocazione e la realizzazione dell’assemblea, essa dovrebbe svolgersi in febbraio, ha precisato. “La richiesta di SWH ci è stata recapitata il 9 dicembre, troppo tardi per la seduta dell’11”, ha aggiunto Kukan. Il consiglio ha dunque fissato una riunione supplementare per gennaio.

Minaccia di dimissioni

Ad inizio dicembre 2014, Saint-Gobain aveva annunciato di prendere il controllo di Sika attraverso l’acquisizione del 16,1% del capitale azionario detenuto dalla famiglia fondatrice Burkard-Schenker con una spesa di 2,75 miliardi di franchi. La notizia della transazione aveva suscitato la collera della direzione e degli amministratori indipendenti di Sika, che avevano minacciato le dimissioni.

L’acquisto ha rimesso in luce i problemi causati dalla clausola di opting-out, che consente di presentare un’offerta pubblica di acquisto (opa) escludendo dall’operazione parte degli azionisti.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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