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Sinodo: rispetto per le unioni gay ma no a “matrimonio”

(Keystone-ATS) Pieno rispetto per le unioni omosessuali e no a discriminazioni ma no a leggi che istituiscano il matrimonio fra persone dello stesso sesso. La relazione finale del Sinodo dei Vescovi dedica il paragrafo 76 alla questione delle unioni omosessuali.

Il paragrafo così come è stato formulato ha ottenuto 221 sì contro 37 no. Al paragrafo 76 scrivono i padri sinodali: “La Chiesa conforma il suo atteggiamento al Signore Gesù che in un amore senza confini si è offerto per ogni persona senza eccezioni”.

“Nei confronti delle famiglie che vivono l’esperienza di avere al loro interno persone con tendenza omosessuale, la Chiesa – scrivono i padri – ribadisce che ogni persona, indipendentemente dalla propria tendenza sessuale, vada rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare ‘ogni marchio di ingiusta discriminazionè”.

I padri chiedono di riservare “una specifica attenzione anche all’accompagnamento delle famiglie in cui vivono persone con tendenza omosessuale. Circa i progetti di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali, ‘non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglià (Ibidem). Il Sinodo ritiene in ogni caso del tutto inaccettabile che le Chiese locali subiscano delle pressioni in questa materia e che gli organismi internazionali condizionino gli aiuti finanziari ai Paesi poveri all’introduzione di leggi che istituiscano il ‘matrimoniò fra persone dello stesso sesso”.

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