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Siria: attivisti, almeno 82 morti oggi

(Keystone-ATS) Almeno 82 persone sono rimaste uccise oggi nelle violenze di oggi in Siria, secondo un bilancio, ancora provvisorio, dei Comitati locali di coordinamento dell’opposizione. La stessa fonte precisa che 31 sono i morti a Damasco e nei sobborghi della capitale, mentre sette persone sono rimaste uccise in altre aree del Paese da bombardamenti aerei.

da parte sua l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) ha reso noto che altri 19 cadaveri sono stati trovati a Daraya, il sobborgo di Damasco dove l’opposizione aveva denunciato un massacro tra il 25 ed il 26 agosto. I nuovi ritrovamenti porterebbe ad oltre 500 i cadaveri recuperati in questo sobborgo, epicentro della rivolta anti-regime.

Intanto il ministro degli esteri tedesco, Guido Westerwelle, ha invitato gli oppositori del regime siriano di Bashar al Assad a costituire “urgentemente” un governo di transizione. “Abbiamo urgente bisogno di una piattaforma condivisa da tutti i gruppi dell’opposizione che si rifanno ai principi della democrazia, della tolleranza e del pluralismo”, ha affermato stamani a Berlino in occasione di una conferenza per la ricostruzione economica della Siria dopo la caduta di Assad.

“Non ci sono dubbi – ha proseguito Westerwelle -, i giorni del regime sono contati. Vogliamo che la Siria sia governata da un governo democratico, che rispetti i diritti dei cittadini, indipendentemente dalla loro appartenenza etnica e le convinzioni politiche o religiose”.

In un’intervista rilasciata alla “Berliner Zeitung”, il ministro tedesco si era detto favorevole all’incriminazione di Assad per crimini contro l’umanità. Tuttavia anche un esilio del presidente siriano sarebbe un’ipotesi accettabile, se ponesse termine alla guerra civile.

Alla conferenza di Berlino hanno partecipato importanti membri dell’opposizione siriana, tra cui il presidente del Consiglio nazionale siriano (Cns), Abdelbasset Sida, e circa 50 delegazioni internazionali.

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