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Siria: attivisti, due civili e otto militari uccisi oggi

(Keystone-ATS) Altri due civili, tra i quali una bambina di otto anni, sono rimasti vittima oggi delle violenze in Siria, mentre, secondo un’organizzazione non governativa, otto militari e agenti delle forze di sicurezza sono morti in un attacco di uomini armati, probabilmente disertori.

L’imboscata, precisa l’Osservatorio siriano per i diritti umani, è avvenuta a sud della città di Maaret al-Numan, nella regione nord-occidentale di Idlib. Secondo la stessa organizzazione, con base a Londra, Maymouna Maawiya Sayid, una bambina di otto anni, è stata uccisa da un cecchino nella città di Hawla, nella provincia di Homs, e un uomo di 27 anni a Bayada, nella provincia di Tartous.

Attivisti dell’opposizione, che riferiscono di scontri sempre più frequenti tra militari disertori e forze regolari, parlano anche di violenze nella città di Hama, con un bilancio di almeno quattro feriti e l’impiego di carri armati da parte delle truppe governative. Scontri tra forze regolari e militari passati con l’opposizione sono segnalati dall’Osservatorio siriano per i diritti umani anche a Daraa, nel distretto di Dael.

I Comitati locali di coordinamento dell’opposizione affermano che 110 persone sono rimaste uccise nell’ultima settimana nella città di Homs, arrivata oggi al sesto giorno di assedio delle forze governative. Mentre le Nazioni Unite forniscono un bilancio più contenuto, affermando che “più di 60” persone sono morte in tutto il paese da quando, il 2 novembre, Damasco ha detto di accettare un piano della Lega Araba per uscire dalla crisi.

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