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Siria: blocco pro-Assad tenta di forzare summit Tunisi

(Keystone-ATS) La polizia è intervenuta, oggi pomeriggio, nel centro di Tunisi per disperdere una manifestazione contro la conferenza degli “Amici della Siria”, in corso nella capitale. I manifestanti, che si erano raccolti in piazza Mohamed Ali, dove ha sede la Ugtt (il più forte sindacato tunisino), avrebbero voluto raggiungere avenue Bourghiba, ma sono stati bloccati dalle forze dell’ordine che, hanno anche fatto uso di manganelli e granate lacrimogene.

Sale intanto a 42 uccisi, compresi cinque tra bambini e adolescenti, il bilancio provvisorio odierno della repressione compiuta dalle forze fedeli al presidente Bashar al Assad. Lo riferiscono i Comitati di coordinamento locali degli attivisti anti-regime, che precisano che tra le vittime ci sono 18 corpi non identificati.

Intanto a Parigi il ministro degli Esteri francese, Alain Juppè, ha lanciato un appello “solenne” a Damasco affinchè consenta l’evacuazione dei giornalisti da Homs. Ieri sera l’ambasciatore francese in Siria, Eric Chevallier, richiamato due settimane fa a Parigi per consultazioni, era tornato a Damasco, apparentemente per organizzare l’evacuazione dei giornalisti feriti o bloccati a Homs e il recupero delle salme di quelli uccisi.

Martedì in un bombardamento a Homs sono rimasti uccisi l’inviata americana del Sunday Times, Marie Colvin, e il fotografo francese Remi Ochlik, mentre sono rimasti feriti un’altra cittadina francese, Edith Bouvier, collaboratrice del Figaro, e il fotografo irlandese del Sunday Times Paul Conroy. Ieri la Bouvier, insieme con un altro fotografo francese, William Daniels, rimasto illeso, ha lanciato un appello in un video per chiedere al governo francese di attivarsi per consentire la loro evacuazione.

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