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Siria: generale fedelissimo di Assad scappa, riunione a Parigi

(Keystone-ATS) Se confermata, la fuga in Turchia del generale siriano Manaf Tlass sarebbe la defezione del personaggio più vicino al presidente Bashar al Assad dall’inizio della crisi. Intanto almeno 31 persone sono morte oggi nei combattimenti.

Per ora regna ancora il mistero sulla notizia data oggi da un sito filo-regime in Siria sulla fuga Manaf Tlass, generale della Guardia repubblicana e soprattutto legato al presidente da un’amicizia che risale ai tempi della gioventù e da speciali relazioni familiari.

Il generale di brigata Tlass, afferma il sito Syriasteps citando “alte fonti degli apparati di sicurezza”, è fuggito quando ha avuto la certezza che gli apparati di Intelligence lo avrebbero arrestato per presunte attività contro il regime. Forse un modo per screditare la sua figura prima che la notizia venga resa di dominio pubblico. Una notizia che sarebbe altamente destabilizzante per Damasco, vista la storia del generale e della sua famiglia.

Il padre, l’allora ministro della Difesa Mustafa Tlass, fedelissimo del padre di Bashar, il defunto presidente Hafez, ebbe un ruolo importante nell’ascesa al potere dello stesso Bashar, introducendolo alle alte gerarchie dell’esercito. Il figlio, Manaf appunto, è indicato come uno dei migliori amici di Bashar. Il sito del quotidiano israeliano Haaretz pubblica una foto degli anni Novanta dei due insieme, in tenuta mimetica.

Intanto la Siria è in preda ad “una violenza senza precedenti”, secondo il capo degli osservatori dell’ONU, Robert Mood. Almeno 31 persone sono morte oggi nei combattimenti tra forze regolari e ribelli e in bombardamenti delle truppe governative su diverse località, secondo i Comitati locali di coordinamento dell’opposizione. L’artiglieria e i carri armati del regime, secondo la stessa fonte, hanno preso di mira in particolare Homs, Daraa e Khan Sheikhlun, nella provincia settentrionale di Idlib.

E per trovare una soluzione negoziata al conflitto, la riunione di domani a Parigi del gruppo ‘Amici del popolo siriano’ appare minata fin dall’inizio dal boicottaggio di Russia e Cina, che lo ha annunciato oggi. Alla riunione di Parigi sono attese un centinaio di delegazioni tra Paesi dell’UE e della Lega Araba, degli Stati Unitia, di organizzazioni internazionali e dell’opposizione.

Il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov ha confermato che Mosca ha respinto una richiesta di favorire l’uscita di scena di Assad offrendogli asilo politico. Richiesta, ha detto, avanzata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, ma che la Russia ha preso come “uno scherzo”.

Nuove divisioni sono emerse in seno all’opposizione siriana, con il leader curdo Assad Sherkoh Abbas che in una intervista al giornale turco Hurriyet ha accusato il Consiglio Nazionale Siriano, principale piattaforma dell’opposizione, di puntare a istituire un regime “islamico”.

Da parte sua Assad, nella terza puntata di una intervista-fiume al quotidiano turco Cumhuriyet, ha ammesso di avere fatto degli errori nella gestione della crisi, ma ha affermato di avere ancora un sostegno popolare e ha accusato paesi stranieri, fra cui gli Stati Uniti, di sostenere l’opposizione armata.

Una nave di ricerche oceanografiche ha intanto recuperato i corpi dei due piloti dell’aereo turco abbattuto il 22 giugno dall’antiaerea siriana al largo di Latakia, un episodio che ha innescato una pericolosa crisi tra Damasco e Ankara.

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