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Siria, Isis attacca ultimi grandi pozzi di petrolio

(Keystone-ATS) Una battaglia è scoppiata nella regione siriana di Palmira tra i miliziani dell’Isis e l’esercito di Damasco.

Ma questa volta in palio non è il controllo della città che ospita uno dei più importanti siti archeologici del mondo, già conquistata nel maggio scorso dai jihadisti: in questo caso si combatte per l’ultimo dei maggiori pozzi petroliferi siriani ancora nelle mani dei lealisti, quello di Jazal.

L’ong “Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria” (Ondus) ha riferito che gli uomini del Califfato sono riusciti ad impadronirsi di una parte del giacimento, a nord-ovest di Palmira, mentre il personale si è rifugiato nel vicino giacimento di gas di Shaer, anch’esso da tempo al centro di combattimenti ma ancora sotto il controllo governativo.

La stessa fonte afferma che intensi scontri sono ancora in corso intorno agli impianti di Jazal. Inoltre, se anche lo Stato islamico riuscisse ad impadronirsene completamente, non sarebbe in grado di sfruttarne le risorse perché l’esercito è appostato tutto intorno al perimetro e lo tiene sotto il tiro dell’artiglieria.

Da parte loro, media libanesi vicini al governo siriano smentiscono che le forze lealiste abbiano perso il controllo del giacimento, mentre l’agenzia ufficiale di Damasco Sana riferisce dell’uccisione di 25 membri dell’Isis nei combattimenti in corso nell’area.

L’Isis ha già conquistato la maggior parte dei pozzi di petrolio siriani, concentrati nella provincia orientale di Deyr az Zor, al confine con l’Iraq, e ha fatto della vendita di greggio sul mercato nero una delle sue principali fonti di finanziamento. Altri importanti giacimenti sono situati più a nord, nella provincia di Al Hasake, in particolare nell’area di Qamishli, al confine con la Turchia.

Qui la gestione degli impianti sembra essere condivisa tra le autorità di Damasco, che continuano a pagare gli stipendi ai dipendenti, e le milizie curde dell’Ypg, che contribuiscono alla difesa dei pozzi. Per quanto riguarda la provincia centrale di Homs, dove sono situati Palmira, il giacimento petrolifero di Jazal e quello di gas di Shaer, nessuna delle due parti è stata per ora in grado di prendere definitivamente il controllo degli impianti.

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