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Siria: ribelli, lanciata “battaglia per liberare Damasco”

(Keystone-ATS) I ribelli dell’Esercito Libero Siriano (ESL) hanno detto di aver lanciato la battaglia per conquistare Damasco. D’altro canto, il governo iracheno ha lanciato un appello ai suoi cittadini a rimpatriare, mentre in Turchia i profughi siriani sono già 43’000.

“La battaglia per la liberazione di Damasco è cominciata e i combattimenti non si fermeranno. Andremo avanti fino alla vittoria”, ha detto all’AFP il colonnello Kassem Saadeddine, portavoce dell’ESL. “Abbiamo portato la battaglia dalla provincia alla capitale. Abbiamo un piano chiaro per controllare tutta la città. Abbiamo armi leggere ma sono sufficienti”, ha aggiunto e ha avvertito: “aspettatevi sorprese”.

Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (ONDUS), i ribelli oggi hanno abbattuto un elicottero governativo nel sobborgo di Qabun, a nord di Damasco. “Testimoni hanno detto che l’elicottero è precipitato dopo essere stato colpito dal fuoco dei ribelli”, riferisce l’ONDUS. Una fonte militare siriana ha invece smentito l’abbattimento: “È assolutamente falso, sono tutte menzogne”, ha affermato.

Intanto Ali Dabbagh, portavoce del governo di Baghdad, ha comunicato che “il governo invita i cittadini iracheni residenti in Siria a tornare in Iraq”, mettendoli in guardia sulle “violenze crescenti di cui sono bersaglio”.

D’altro canto, la Direzione per la gestione di disastri ed emergenze (AFAD) del governo di Ankara questo pomeriggio ha indicato che, con gli arrivi delle ultime ore, il numero di profughi e disertori siriani che hanno trovato rifugio in territorio turco tocca ora quota 42’682. Secondo l’AFAD negli ultimi due giorni 1289 siriani si sono rifugiati in Turchia, mentre altri 260 sono rientrati nel loro paese. Stando a fonti turche, fra i siriani entrati in territorio turco da ieri c’è anche un generale, con alcuni ufficiali disertori e le loro famiglie.

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