SO: Posta assolta dall’accusa di riciclaggio
(Keystone-ATS) Il Tribunale d’appello del Canton Soletta ha assolto oggi la Posta svizzera, accusata di un riciclaggio di denaro che ha coinvolto PostFinance.
Il caso riguarda un pagamento di 4,6 milioni di franchi in contanti effettuato a un suo sportello a Soletta l’11 febbraio 2005. I soldi erano stati consegnati a un responsabile di una locale società di investimenti, poi condannato per truffa.
Nel 2011 il gigante giallo era stato condannato dal tribunale distrettuale di Soletta-Lebern a una multa di 250’000 franchi. La somma milionaria, inviata il giorno prima sul conto della società da due clienti olandesi, era stato consegnato – in biglietti da mille – a un responsabile della BE Creativ-Service. Ai vertici della società, un fiduciario svizzero 65enne e il suo associato tedesco 56enne sono stati condannati nel 2012 a rispettivamente quattro e cinque anni e mezzo di prigione per aver stornato 31 milioni di franchi affidati loro da clienti.
Le due impiegate dell’ufficio postale avevano rispettato le regole aziendali e prima di consegnare la somma avevano segnalato il caso all’ufficio interno che si occupa delle questioni di riciclaggio. Questo aveva dato via libera. La Posta non disponeva di un regolamento interno che precisasse la procedura da seguire al momento dell’eventuale ritiro di un’ingente somma di denaro liquido.
In prima istanza il pubblico ministero contestava al gigante giallo di non aver richiesto informazioni sull’origine e l’impiego del denaro, nonostante il prelievo riguardasse una somma eccezionalmente elevata. E il giudice unico gli aveva dato ragione.
Il Tribunale d’appello ha ribaltato oggi la sentenza assolvendo la Posta. Le due impiegate non hanno violato le disposizioni antiriciclaggio, tanto è vero che non sono state incriminate. Di conseguenza neppure la Posta è colpevole visto che un’impresa può essere accusata solo se vi è stato un errore penalmente rilevante da parte di un dipendente.
