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Socialista Steinmeier sarà il presidente tedesco

Frank-Walter Steinmeier. Keystone/EPA DPA/MICHAEL KAPPELER sda-ats

(Keystone-ATS) Sarà Frank-Walter Steinmeier, l’attuale ministro degli Esteri, il prossimo presidente federale tedesco, ruolo di pochi poteri ma grande rappresentatività etico-politica.

Steinmeier è socialdemocratico (Spd) e l’accordo sul suo nome raggiunto nella grande coalizione con i cristiano-democratici e sociali (Cdu-Csu) è stato visto come una sconfitta politica della cancelliera Angela Merkel da vari media e anche da un esponente di spicco del suo partito, il ministro delle finanze Wolfgang Schaueble.

La nomina è stata concordata per evitare una sfida in seno all’Assemblea federale, il consesso di deputati federali e regionali che il 12 febbraio sarà chiamata a eleggere per cinque anni il successore di Joachim Gauck, il 76/enne presidente che a giugno ha annunciato di non volersi ricandidare per motivi di età.

Steimeier ha 60 anni ed è un noto politico essendo stato ministro degli Esteri già della grande coalizione tra il 2005 e il 2009, anno in cui però perse malamente alle politiche sfidando Merkel.

Da fidato del cancelliere Gerhard Schroeder, tra l’altro come ministro alla cancelleria, fu artefice delle riforme del 2003 all’origine dell’attuale salute dell’economia tedesca ma anche dei suoi tagli al welfare. Secondo un recente sondaggio lo prevedevano presidente il 41% dei tedeschi.

A proporlo spiazzando Merkel, e piazzando un terzo socialemocratico a palazzo Bellevue dopo Gustav Heinemann e Johannes Rau, è stato il vicecancelliere e leader della Spd, Sigmar Gabriel.

La cancelliera, come sostiene il sito del quotidiano Die Welt, si è opposta fino al vertice di maggioranza di domenica sera ma poi si è arresa all’evidenza che in sei mesi l’Unione non è stata in grado trovare nessuna personalità presentabile, disposta o condivisa per prendere il posto del pastore protestante Gauck.

Schaeuble, secondo indiscrezioni, durante la conferenza telefonica in cui Merkel ha comunicato la decisione al presidium del partito, ha parlato di “sconfitta” per la Cdu, stesso termine usato dal sito quotidiano “Sueddeutsche Zeitung”. Per Gabriel è un “colpaccio”, sottolinea lo Spiegel.

La cancelliera, dalla quale si attende l’annuncio di una sua quarta candidatura alle politiche del settembre prossimo, ha fatto buon viso definendo Steinmeier “uomo del centro politico” e la sua nomina un “segnale di stabilità” negli attuali “tempi di inquietudini ed instabilità mondiali”.

Merkel peraltro ha già tre cattive esperienze coi presidenti federali: due uomini scelti da lei si sono dimessi (Horst Koehler e Christian Wulff) e Gauck, notoriamente, all’inizio non lo voleva. Ora avrà Steimeier che, in una prima intervista dopo la nomina, ha ricordato che è solito dire “cose scomode”.

Una di questa, visto l’esito delle elezioni, è stata quella di definire Donald Trump “predicatore d’odio” quando era candidato alla presidenza americana. Secondo il primo canale pubblico Ard, a succedergli agli Esteri potrebbe essere il presidente del parlamento europeo Martin Schulz.

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