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Solvibilità delle imprese svizzere stabile

(Keystone-ATS) La solvibilità della maggior parte delle grandi imprese svizzere è stabile, secondo il Credit Suisse. Anche Cantoni e città si trovano in una buona situazione a patto che non debbano risanare la propria cassa pensione.

Secondo gli esperti della banca, la situazione fra le aziende è un po’ più problematica per il ramo energetico. I bassi prezzi dell’elettricità e le disponibilità finanziarie ridotte dagli investimenti influiscono sul profilo del credito degli operatori del settore.

Così i rating di diverse società attive nel settore dell’energia sono stati ridotti. Fra i grandi del ramo figurano Alpiq (due gradini in meno a “low A”, con prospettive negative), BKW (-1 a “High A” e outlook negativo) e Repower (rimane il voto “low A”, ma le prospettive passano da stabili a negative).

Voti meno buoni rispetto al 2011 inoltre per una serie di centrali elettriche e società di partecipazione del settore. La tendenza negativa riguarda tutto il comparto, ha detto oggi a Zurigo Michael Gähler, esperto della banca.

Fra le unità menzionate dal Credit Suisse figurano le Officine idroelettriche di Blenio (-1 ad “high A”, con outlook stabile), le Officine idroelettriche della Maggia (-1 ad “high A”, con prospettive stabili) e quelle dell’Engadina (-1 a “Mid A”, con prospettive negative).

Gli analisti della banca prevedono per i prossimi dodici mesi una relativa stabilità dei voti delle entità esaminate. Lo Swiss Credit Handbook 2012 ha considerato 47 imprese, 16 strutture partner, 26 cantoni nonché le città di Zurigo e Berna. A fine agosto a 71 su 91 hanno conseguito un outlook stabile. A solo quattro sono state attribuite prospettive positive, il che rispecchia il potenziale di miglioramento molto limitato per la qualità dei fondamentali del credito, scrive la banca.

La maggior parte dei cantoni ha nuovamente registrato risultati migliori rispetto al budget 2011, anche se a un livello inferiore rispetto agli anni precedenti. Molti cantoni hanno bilanci solidi, e la sostanziale flessibilità finanziaria è dimostrata dal fatto che nove cantoni hanno annunciato una posizione netta di cassa positiva a fine dicembre, commenta il Credit Suisse in una nota.

“Sui profili finanziari di molti cantoni continua tuttavia a pesare il disavanzo attuariale delle pensioni, che in futuro potrebbe richiedere una ricapitalizzazione”. La sottocopertura attualmente ammonta a 28 miliardi di franchi.

Un solo cantone ha registrato negli ultimi dodici mesi un miglioramento del rating (Vaud, +1), due sono invece peggiorati (Giura, -1, e Neuchâtel, -1). Il Ticino ha conservato il voto “high A”, e le prospettive sono rimaste stabili. L’outlook è stabile anche per i Grigioni, il rating è di “high AA”.

Nonostante le sfide incombenti, gli analisti del Credit Suisse prevedono un potenziale di miglioramento del rating, seppur limitato, per i quattro cantoni a cui è stato attribuito l’outlook “positivo” (Basilea Città, Berna, Ginevra e Turgovia). Attualmente, per nessun cantone le prospettive sono negative.

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