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Sommaruga: le contraddizioni del Padiglione svizzero mi piacciono

(Keystone-ATS) Sotto un sole radioso la giornata ufficiale della Svizzera ad Expo Milano è iniziata con una sfilata in costumi tradizionali e musica, lungo il Decumano, la via principale dell’esposizione, che ha condotto la delegazione elvetica fino al Padiglione rossocrociato.

Presente alla cerimonia la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga, i presidenti dei due rami del Parlamento e consiglieri di stato di vari Cantoni, tra cui il ticinese Manuele Bertoli. Dopo la visita alle quattro torri, la Sommaruga ha espresso tutta la sua soddisfazione per le “contraddizioni” elvetiche che sono state tematizzate nel padiglione.

Anche la presidente della Confederazione ha voluto marcare la giornata con i colori rossocrociati e per l’occasione ha indossato un vestito rosso sgargiante e una giacchetta bianca. Si è intrattenuta con i rappresentanti dei media sul terrazzo del padiglione, poco prima del pranzo ufficiale offerto alla delegazione. “Sono rimasta molto impressionata dalla visita al nostro sito, che ha saputo coniugare un ambiente di festa e domande critiche, come quella sul perché i Paesi più poveri del globo sono quelli che dispongono delle maggiori ricchezze minerarie. E ancora: come è possibile che 12 dei 25 Paesi del pianeta con la più alta mortalità infantile siano le nazioni africane dove i minerali preziosi abbondano? Queste contraddizioni diventate tema del padiglione mi sono molto piaciute”.

La presidente della Confederazione ritiene che Expo 2015 e il Padiglione svizzero dovranno sforzarsi di rispondere a domande imbarazzanti. “La responsabilità del nostro Paese in materia di nutrizione non deve essere soltanto del governo ma anche di ogni individuo; il settore delle materie prime deve risultare più trasparente e il ruolo delle multinazionali non va trascurato. Tengo tuttavia a rammentare – ha proseguito Sommaruga – che la Svizzera è uno dei Paesi che consuma la maggior quantità di alimenti coltivati e prodotti in maniera equa, nel rispetto dell’ambiente”.

La visita alle quattro torri del Padiglione riempite di rondelle di mele, acqua, sale e caffè ha permesso alla delegazione elvetica di constatare che le mele sono state già state consumate nella misura del 24,5% (105 mila sacchettini). Sono inoltre stati offerti 87 mila bicchieri di acqua su 350 mila. Anche i sacchettini di sale sono stati fin qui apprezzati (7,5% del totale), così come il caffè (4,3% di tutto lo stock).

Un altro dato è stato fornito dall’addetto stampa del Padiglione, Andrea Arcidiacono: dal primo al 16 maggio circa 115’000 mila persone hanno visitato le Torri, con una media di 7000 entrate giornaliere. “Una buona affluenza, con molte classi scolastiche italiane e ticinesi e un gran numero di famiglie in particolare durante il ponte dell’Ascensione”, ha detto.

Bruno Antonio Pasquino, commissario generale dell’Expo, si è complimentato con la Svizzera per essere stato il primo Paese ad aderire alla rassegna milanese e quindi a credere nella manifestazione, “quando neppure l’Italia ancora ci credeva”. Ha ricordato che la Svizzera era già presente all’Esposizione universale di Milano del 1906, quando si celebrò l’apertura del tunnel ferroviario del Sempione.

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