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Sommaruga a Roma: firmato accordo per più cooperazione di polizia

(Keystone-ATS) Un accordo di rafforzata cooperazione tra le polizie di Italia e Svizzera è stato firmato oggi a Roma dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga e dal ministro italiano dell’interno Angelino Alfano. Dovrebbe così aumentare la sicurezza nelle zone di confine, garantendo più efficienza nella lotta alla criminalità e al traffico di esseri umani.

L’accordo firmato, che sostituisce un analogo trattato risalente a 15 anni or sono, “di dà la possibilità di contrastare meglio la criminalità e il traffico di persone, sviluppando insieme programmi di vigilanza, tramite pattugliatori comuni”, ha dichiarato la responsabile del Dipartimento di giustizia e polizia (DFGP) in un incontro con i media dopo il colloquio con Alfano. La cooperazione risulta migliorata anche in caso di catastrofi o altri eventi naturali.

Con il ministro italiano la Sommaruga ha anche affrontato il tema dell’immigrazione, alla luce della recente tragedia di Lampedusa. “L’Italia – ha detto la ministra elvetica – intende impegnarsi a fare in modo che la Svizzera abbia accesso alle informazioni della ‘task force’ che l’Unione europea intende mettere in atto” proprio dopo i tristi e continui episodi all’isola siciliana.

Da Alfano la consigliera federale ha avuto la garanzia che nessun migrante giunto in Italia via mare sarà perseguito, malgrado la legge sull’immigrazione (la cosiddetta Bossi-Fini). “Anche in Svizzera abbiamo a che fare con entrate illegali, ma chi presenta una domanda d’asilo da noi ha diritto a un corretto trattamento”, ha aggiunto la Sommaruga.

Anche nel settore dell’immigrazione quindi Svizzera e Italia intendono collaborare più strettamente. Esperti dei due paesi si incontreranno per uno scambio di informazioni. “Abbiamo una persona di collegamento al ministero italiano dell’interno, che assicura i contatti diretti e l’Italia è pronta a garantirci ancora questo privilegio”, ha aggiunto la ministra elvetica precisando: “abbiamo offerto all’Italia di avere da noi una persona di collegamento, stazionata presso l’Ufficio federale della migrazione”, nella consapevolezza tuttavia che le questioni migratorie non possono essere affrontate sul piano nazionale, ma internazionale. “Ora è importante che la Svizzera possa avere accesso alla task force dell’UE” e il governo italiano ha garantito che si attiverà a questo scopo.

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