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Sondaggio, “sì” a congedo, legge sulla caccia e deduzioni figli

Secondo il sondaggio SSR pubblicato oggi il congedo paternità verrebbe accettato a larga maggioranza, mentre gli altri due temi sollevano maggiori dubbi tra la popolazione (foto d'archivio) KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Una maggioranza della popolazione elvetica, se l’appuntamento alle urne fosse stato nelle scorse settimane, avrebbe accettato il congedo di paternità, la revisione della legge sulla caccia e l’aumento delle deduzioni per i figli.

Lo indica un sondaggio dell’istituto gfs.bern effettuato tra il 3 e il 17 agosto per conto della SSR. La votazione si svolgerà il prossimo 27 settembre e secondo il rilevamento pubblicato oggi, il congedo paternità verrebbe accettato a larga maggioranza. Gli altri due temi sollevano invece maggiori dubbi tra la popolazione.

Ieri è stata pubblicata la prima parte del sondaggio, secondo cui il 61% degli svizzeri si dice abbastanza o molto contrario all’iniziativa per la limitazione, mentre il 58% sostiene il decreto federale sull’acquisto di nuovi aerei da combattimento.

Il sondaggio SSR è stato effettuato nella prima metà del mese, per telefono e online, interrogando in totale 29’540 persone. Il margine di errore è di 2,9 punti percentuali.

Congedo di paternità

Il 63% degli intervistati si è detto “molto favorevole” o “piuttosto favorevole” all’introduzione di un congedo di paternità pagato di due settimane. I contrari sono invece il 35%, mentre solo il 2% è indeciso.

Nella Svizzera italiana la quota di favorevoli si attesta al 72%, i contrari al 25% e gli indecisi al 3%. Particolarmente convinti anche i romandi (78%), mentre nella Svizzera tedesca si registra meno entusiasmo (59%).

Per quanto riguarda i partiti, sono in particolare gli elettori dell’UDC (66%) ad opporsi al testo, mentre Verdi e PS lo sostengono con una quota rispettivamente dell’89% e dell’88%.

Le donne – con una percentuale del 67% – sono più favorevoli al congedo di paternità rispetto agli uomini (60%), ma l’approvazione generale diminuisce con l’età: nella fascia tra 18 e 39 anni voterebbe “sì” il 77%, poi la quota di favorevoli cala rapidamente per la popolazione tra 40 e 64 anni (63%) e in particolare per gli over-65 (54%).

Legge sulla caccia

La revisione della legge sulla caccia è invece più combattuta: se l’appuntamento alle urne fosse stato nelle scorse settimane, il 54% degli elettori intervistati l’avrebbe accettata, mentre il 26% l’avrebbe respinta. La quota di indecisi su questo tema è ancora particolarmente elevata.

Nella Svizzera italiana il “sì” avrebbe raggiunto il 52%, il “no” il 35% e la quota di indecisi il 13%. Rispetto a un primo rilevamento effettuato lo scorso marzo – poi la votazione prevista a maggio era stata annullata a causa del Covid-19 – la situazione è peggiorata per gli oppositori al testo: all’epoca infatti si registravano il 51% di favorevoli, il 44% di contrari e solo il 5% erano indecisi.

In Romandia invece il testo verrebbe approvato dal 50% degli intervistati, i contrari sarebbero il 37% e gli indecisi il 13%. In Svizzera tedesca il 55% si dice a favore e il 35% contrario.

All’interno dei vari partiti non c’è unità: UDC, PLR e PPD sono particolarmente a favore della revisione di legge, ma circa un terzo di essi – in ogni partito – si oppone al testo. Tra i simpatizzanti di PS e verdi, sostanzialmente contrari, oltre un terzo (tra il 36 e il 37%) si dicono a favore.

A livello di regioni, invece, il divario città/campagna è ampio: nelle zone rurali il “sì” trova larga approvazione, a differenza delle città dove i favorevoli ottengono la maggioranza ma solo di poco. Gli uomini (58%) sono più orientati verso l’approvazione rispetto alle donne (51%).

Deduzioni per i figli

Sarà probabilmente una votazione molto serrata anche quella relativa alle deduzioni fiscali per i figli: il 51% degli intervistati si dice favorevole, il 43% contrario e gli indecisi si attestano al 6%.

La Svizzera italiana invece non ha dubbi al riguardo: i favorevoli sono il 67%, i contrari il 25% e gli indecisi l’8%. Tendenza leggermente meno marcata in Romandia, con il “sì” al 60%, il “no” al 33% e gli indecisi al 7%. Nell’area germanofona invece regna l’incertezza: favorevoli e contrari si attestano entrambi al 48% e a fare la differenza sarebbe probabilmente il 4% di indecisi.

I partiti di sinistra sono a larga maggioranza per il sì, mentre i sostenitori dell’UDC sono nettamente contrari. L’elettorato di centro si dice invece piuttosto a favore.

Secondo la fascia d’età, gli intervistati al di sotto dei 40 anni sono particolarmente favorevoli al testo (58%), mentre la situazione si fa più incerta per le persone tra 40 e 64 anni (53%) e soprattutto per gli over-65, tra i quali solo il 44% si dice piuttosto o nettamente a favore.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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