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Sorveglianza assicurati: favorevoli, sì è fiducia nel sistema

Benjamin Roduit si aspetta "che la legge venga applicata così come è stata presentata e discussa". Keystone/OLIVIER MAIRE sda-ats

(Keystone-ATS) La maggioranza dei cittadini ripone fiducia nel sistema delle assicurazioni sociali e vuole preservarlo, ha affermato il consigliere nazionale e membro del comitato per il sì alla base legale sulla sorveglianza degli assicurati Benjamin Roduit (PPD/VS).

Il parlamentare ha espresso a Keystone-ATS la propria grande soddisfazione per il “plebiscito odierno” scaturito dalle urne sulla modifica voluta da governo e Camere federali. A suo avviso, le garanzie messe in atto per evitare derive che possano nuocere alla privacy sono sufficienti. “Mi aspetto che la legge venga applicata così come è stata presentata e discussa”, ha dichiarato Roduit, rifiutando l’idea che i romandi siano più diffidenti del resto del Paese nei confronti degli assicuratori.

La consigliera nazionale Ruth Humbel (PPD/AG) si è detta contenta che la popolazione non sia caduta “nella trappola polemica e populista della sinistra”. La popolazione non vuole abusi: una sorveglianza ingiustificata sarebbe in effetti spiacevole e dannosa, ha detto la parlamentare. “Ma almeno ora c’è la certezza che le prestazioni delle assicurazioni sociali vengano erogate correttamente”, ha rilevato Humbel ai microfoni di radio SRF, aggiungendo con soddisfazione che alla fine l’informazione ha prevalso.

Nonostante il deciso sì che si profila “i punti critici restano”, ha affermato da aprte sua alla SRF la consigliera nazionale Prisca Birrer-Heimo (PS/LU): il referendum lanciato ha messo in evidenza i difetti della modifica di legge. “Dobbiamo fare attenzione a proteggere la sfera privata di chi non si macchia di alcuna colpa”, ha aggiunto. Ma naturalmente l’esito della votazione va rispettato, ha concluso la deputata socialista.

Per Dimitri Rougy, codirettore del comitato referendario, la ragione principale della sconfitta ormai certa alle urne sono i milioni investiti nella campagna dalla lobby degli assicuratori. Il risultato di oggi non è deludente: fin dall’inizio era chiaro che la battaglia sarebbe stata difficile da vincere, ha detto Rougy a caldo alla televisione svizzerotedesca SRF. La disinformazione portata avanti dall’esecutivo ha distratto dalle gravi lacune della modifica di legge, ha inoltre accusato.

Secondo l’avvocato Philipp Stolkin, uno dei leader del comitato referendario, Il sì che si profila alla base legale per la sorveglianza degli assicurati rischia di aprire le porte a una serie di ricorsi presso la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Sollecitato dalla televisione svizzerotedesca SRF, Stolkin ha detto di non credere alla garanzia fornita dal governo sul divieto di filmare una persona all’interno della propria camera da letto. A suo avviso, è probabile che gli interessati si rivolgano ai giudici di Strasburgo per far valere i propri diritti, anzi vi sarà una gara a chi arriverà alla CEDU per primo.

Stando all’avvocato, le promesse dell’esecutivo di evitare abusi si dissolveranno in quattro e quattr’otto: tutti possono entrare nel mirino. Il voto di oggi è la premessa a una sorveglianza completa da parte dello Stato, ha dichiarato preoccupato Stolkin.

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