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Spagna: encierro tragico a Pamplona, 23 feriti da calca e tori

(Keystone-ATS) L’encierro: alle otto del mattino, inebriati dai bagordi della notte, con il sole ancora basso e l’aria fresca, rincorsi da tori scatenati che calpestano e incornano chiunque trovino a tiro.

È il “piatto forte” delle Sanfirmines, le feste di San Firmino, protettore di Pamplona, capitale della Navarra, che dal 7 al 14 luglio, ormai da secoli, richiamano migliaia di persone desiderose di provare il brivido di sfidare i tori evitando le loro corna. Ma l’edizione di quest’anno è tra le più sanguinose: un centinaio di feriti, 23 solo oggi.

Al settimo encierro hanno partecipato oltre duemila persone, un numero simile a quello degli altri, ma oggi si è creato una specie di ‘tappo umanò che ha complicato le cose. Una delle porte di accesso alla plaza de toros era chiusa parzialmente e quando la marea umana vi è giunta correndo non è riuscita a entrare, subendo l’arrivo ad alta velocità dei tori.

Molti hanno subito l’ira taurina: sono stati infilzati, alzati e poi sbattuti a terra, calpestati e ancora incornati, e solo l’intervento della sicurezza e degli altri corridori ha evitato guai peggiori. Ma la maggioranza dei feriti sono stati vittime della calca: tante le contusioni nelle cadute lungo le viuzze in pietra del centro storico di chi è rimasto calpestato da altri partecipanti. Tra gli incornati, due sono in condizioni gravi: un diciannovenne irlandese è in prognosi riservata, mentre a un ventenne statunitense hanno dovuto amputare un braccio.

L’encierro si svolge lungo 860 metri tra piazza del Municipio e la Plaza de Toros. Una media di 4 minuti in cui migliaia di persone, molte vestite di bianco con un fazzoletto rosso al collo, corrono inseguite da sei tori, gruppo scelto ogni giorno tra gli allevamenti spagnoli. Scontate le polemiche, anche se il sindaco, Enrique Maya, ha detto che tutto ha “funzionato bene nei soccorsi”.

Però il ministro regionale per l’interno, Javier Morras, ha annunciato due inchieste per verificare cosa sia accaduto, e nel pomeriggio il comitato organizzatore ha studiato modifiche che assicurino maggiore sicurezza. “Con 400 persone lungo il percorso – ha detto Morras – sarebbe più facile, ma ogni giorno sono migliaia coloro che vogliono partecipare e la calca è enorme”.

Una passione per il brivido che fa di Sanfirmines la festa più famosa al mondo dopo quelle, non cruente, del Carnevale di Rio de Janeiro e dell’Oktoberfest di Monaco. Ogni anno la popolazione di Pamplona raddoppia con i turisti, arrivando a 400 mila persone. Merito anche di Ernest Hemingway che immortalò le Sanfirmines in “Fiesta: il sole sorge ancora”.

E la tradizione e il folklore fanno passare in secondo piano le polemiche sulla violenza (una quindicina i morti negli ultimi cento anni), anche quella sui tori che nel tardo pomeriggio devono “confrontarsi”, con scarse possibilità di successo, con i toreri.

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