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Spagna: macchinista accusato di omicidio per imprudenza

(Keystone-ATS) Il macchinista del treno deragliato mercoledì vicino Santiago de Compostela con un bilancio di decine di morti e 178 feriti tra cui uno svizzero è accusato di “omicidio per imprudenza”. Lo ha detto il ministro degli Interni spagnolo, secondo quanto riportato dai media.

La notizia dell’incriminazione per omicidio è stata confermata all’agenzia di stampa italiana Ansa dal presidente della giunta della Galizia Alberto Nunez Feijoo. “Non poteva che essere così”, ha detto precisando che “il tratto interessato dall’incidente “non è stato ancoro adeguata all’alta velocità. L’adeguamento sarà completato entro il 2018”. “Per il resto l’alta velocità spagnola è molto buona”, ha aggiunto.

Intanto fonti del tribunale superiore di giustizia galiziano hanno comunicato che il macchinista sarà interrogato domani.

Il magistrato inquirente, Luis Aláez, ha 72 ore di tempo per interrogare Amo dal momento del suo arresto, avvenuto giovedì sera alle 20. In questi giorni e oggi il magistrato è intanto impegnato a completare le identificazioni di tutte le 78 vittime. Presumibilmente domattina, o al massimo nel primo pomeriggio, sentirà il macchinista, piantonato nell’ospedale di Santiago per una ferita alla fronte (suturata con 9 punti).

Ieri sera Garzon Amo si era avvalso della facoltà di non rispondere agli agenti di polizia giudiziaria inviati dal magistrato per notificagli l’accusa di negligenza e per raccogliere le sue dichiarazioni. Su suggerimento del suo legale ha invece preferito non parlare con gli agenti, riservandosi di farlo direttamente con il magistrato.

Nell’immediatezza dell’incidente era stato lo stesso Garzon Amo, in una comunicazione via radio con la stazione, a rivelare che il treno viaggiava a 190 all’ora, invece degli 80 previsti.

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