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Spagna: morta scrittrice Ana Maria Matute

(Keystone-ATS) È morta oggi a Barcellona all’età di 88 anni la scrittrice Ana Maria Matute Ausejo, signora delle lettere spagnole, vincitrice del premio Cervantes 2010 e membro della Reale Accademia della lingua spagnola.

Considerata una delle principali narratrici della letteratura spagnola del dopoguerra, Ana Maria Matute è autrice di una trentina di opere narrative, edite in Italia da Sellerio. La letteratura realista, fantastica e infantile sono stati i pilastri che hanno caratterizzato la sua opera, con uno stile di apparente semplicità che nascondeva la complessità dell’essere umano.

Matute aveva appena terminato il suo ultimo romanzo “Demonios familiares” (Demoni familiari) la cui pubblicazione è prevista per settembre presso la casa editrice Destino.

I temi comuni essenziali nelle opere di Ana Maria Matute hanno tutti radice nell’infanzia dell’autrice. Con il suo primo romanzo “Piccolo Teatro”, scritto nel 1943 ma pubblicato solo nel 1954, vinse il prestigioso Premio Planeta. Nel 1952 vinse il premio Café Gijon col romanzo “Fiesta al noreste”, riconoscimento seguito dai premi Nazionale della Letteratura e della Critica con “Los hijos muertos” nel 1959, e dal premio Nadal, lo stesso anno, per “Primera memoria”. Era quest’ultimo il primo titolo di una trilogia intitolata “Los mercaderes”, continuata con “Los soldados lloran de noche” (1963) e “La trampa” (1969).

Nel 1952 la Matute sposò lo scrittore Eugenio de Goicoechea, dal quale ebbe l’unico figlio, Juan Pablo. Nel 1965 fu insignita del premio Nazionale di Letteratura infantile per “El polizon de Ulisses” e nel 1969 del Fastenrath dell’Accademia della Lingua per “Los soldados lloran de noche”. Nel decennio degli Ottanta, ottenne il premio nazionale di letteratura infantile per “Solo un pie descalzo” (1984), che aveva pubblicato incompleto a causa della censura franchista nel 1955.

Fra le opere pubblicate in italiano, “Prima memoria”, “Piccolo teatro”, “Cavaliere senza ritorno”, “Festa di Nordovest” e “Domenticando e Gudú”. Nel 1996 entrò a far parte della Real Accademia della Lingua, ricevendo quattro anni dopo il premio Carvantes, massimo riconoscimento delle lettere ispaniche.

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