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Spagna: Rubalcaba erede Zapatero, nuovo leader Psoe

(Keystone-ATS) Il socialismo spagnolo volta pagina: dopo 11 anni di ‘zapaterismò, e dopo il disastro elettorale alle politiche di novembre, il 38mo Congresso del Psoe ha eletto oggi l’ex-vicepremier Alfredo Rubalcaba, 60 anni, nuovo segretario del partito.

Ha vinto con uno stretto margine di vantaggio sulla rivale Carme Chacon, 40 anni, ex-ministro della difesa ed ex-‘delfinò di Zapatero, 487 voti contro 465. Il risultato è stato reso pubblico con oltre un’ora di ritardo, le schede sono state ricontate due volte. Lo scontro fra i due candidati nelle ultime settimane ha spaccato a metà il partito. L’esito dell’elezione è rimasto incerto fino all’ultimo.

I sostenitori di Rubalcaba ieri avevano denunciato il ‘gioco sporcò del campo Chacon, e pressioni “illecite, illegali e immorali” sui delegati della federazione andalusa, la più importante del paese. Madrileno e tifoso del Real Madrid, laureato in chimica, atleta di buon livello da giovane, docente universitario, Rubalcaba è entrato in politica 30 anni fa.

È stato ministro e portavoce del governo di Felipe Gonzalez negli anni 1990, capogruppo in parlamento con il Psoe all’opposizione, poi ministro degli interni, vicepremier e portavoce dell’esecutivo di Zapatero. Si è guadagnato fama di abile negoziatore. Dopo la rinuncia di Zapatero è stato il candidato premier del Psoe alle politiche del 20 novembre scorso vinte dai popolari di Mariano Rajoy.

‘L’effetto Rubalcabà non è stato sufficiente per salvare dal disastro annunciato il Psoe, schiacciato dall’eredità economica di Zapatero: un paese in ginocchio, la disoccupazione al 22%, al 49% fra i giovani. Il Pp ha stravinto le politiche con una maggioranza assoluta in parlamento, i socialisti hanno perso 4 milioni di voti sugli 11 ottenuti nel 2008.

I diplomatici Usa nei dispacci ‘filtratì da Wikileaks lo hanno definito “il membro più intelligente del governo Zapatero”. Lui confessa di essere uno stakanovista, un drogato del lavoro. È considerato l’artefice della strategia vincente contro l’Eta, che in ottobre ha annunciato la fine della lotta armata. “Il più difficile inizia ora” ha detto oggi ai delegati socialisti a Siviglia dopo l’annuncio della sofferta vittoria su Chacon.

Rubalcaba deve ora ridare credibilità al partito, impiombato dall’eredità economica di Zapatero, organizzare una linea di opposizione ‘responsabilè ma forte al governo di Mariano Rajoy, che vuole smantellare le grandi riforme del zapaterismo, cambiare un Psoe invischiato in alcune regioni in scandali di corruzione, recuperare i 4 milioni di elettori in fuga alle ultime politiche.

L’obiettivo è tornare al potere alle politiche del 2015, spostando verso sinistra il baricentro del partito: davanti al Congresso oggi fra l’altro non ha escluso un rinegoziato in chiave ‘laicà del concordato firmato con il Vaticano dopo la morte di Franco. Ma subito deve vedersela con le regionali del 25 marzo in Andalusia, grande bastione socialista di sempre, e ultima regione con i Paesi Baschi ancora a guida Psoe: i sondaggi promettono una storica vittoria e la maggioranza assoluta nel parlamento di Siviglia ai popolari di Rajoy.

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